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In VMware vSphere uno dei limiti storici è stato (per tanti anni) quello della dimensione di un singolo disco virtuale VMDK che non poteva eccedere i 2 TB circa (per la precisione i 2 TB – 512 B). In realtà la vera dimensione “usabile” era persino meno, per poter permettere la creazione di snapshot e dipendeva dalla dimensione del blocco (importante in VMFS3 o in VMFS5 se aggiornato dalla 3). Per maggiori informazioni si rimanda all’articolo Veeam KB 1091.

A partire da vSphere 5.5 è stato finalmente possibile avere dischi virtuali grandi fino a 62 TB (che chiamerò impropriamente “jumbo” disk) senza ricorrere ad antipatici trucchi come i physical RDM. Ma ancora con tanti limiti come descritti dalla VMware KB 2058287 (Support for virtual machine disks larger than 2 TB in VMware ESXi 5.5.x and 6.0.x):

  • Ovviamente supportati solo con ESXi 5.5 o superiore
  • Solo su VMFS-5 (su VMFS-3 rimane il limite precedente)
  • Nel caso di datastore NFS la dimensione massima dipende dallo storage NAS e dal suo filesystem
  • VMware Fault Tolerance non è supportato
  • Controller di tipo BusLogic parallel non sono supportati
  • Nel caso si utilizzi la vSphere Flash Read Cache il disco può essere al massimo di 16 TB
  • Nel caso si utilizzi il vSphere Client ci sono varie limitazioni aggiuntive (soprattutto dopo i 4TB) e la scelta migliore è gestire questi jumbo disk direttamente dal Web Client (o dal Host Web Client a partire da vSphere 6.0 U2)

Ma non è tutto: c’erano pure problemi nella gestione dell’hot-add di questi jumbo disk.

Inizialmente non si poteva usare il backup in virtual appliance transport mode (o hot-add mode) perché non era possibile aggiungere questi dischi a caldo.

Inoltre fino alla versione 6.5 non era possibile aggiungere spazio a caldo. Compariva un errore di questo tipo:

Hot-extend was invoked with size (*** sectors) > =2TB. Hot-extend beyond or equal to 2TB is not supported. This disk extend operation failed: msg.disklib.INVAL

Ovviamente in vSphere 5.5 o 6.0 è comunque possibile ingrandire questi dischi a freddo (con la VM spenta).

A partire però da vSphere 6.5 è diventato possibile finalmente eseguire questa operazione anche a caldo (vedere anche questo post).

Bisogna però ricordare che il sistema operativo deve supportare i dischi più grossi di 2TB. Ad esempio per Windows è indispensabile che il disco sia stato inizializzato con il formato GUID partition Table (GPT) anziché il vecchio MBR. Cambiare il formato delle partizioni purtroppo non è possibile con dati presenti, a meno di ricorrere a tool di terze parti. Vedere anche (in inglese): Windows support for hard disks that are larger than 2 TB.

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Virtualization, Cloud and Storage Architect. Tech Field delegate. VMUG IT Co-Founder and board member. VMware VMTN Moderator and vExpert 2010-24. Dell TechCenter Rockstar 2014-15. Microsoft MVP 2014-16. Veeam Vanguard 2015-23. Nutanix NTC 2014-20. Several certifications including: VCDX-DCV, VCP-DCV/DT/Cloud, VCAP-DCA/DCD/CIA/CID/DTA/DTD, MCSA, MCSE, MCITP, CCA, NPP.