Come è noto i dischi RDM sono di fatto un mapping diretto con una disco fisico (o più spesso logico) dello storage. I casi di utilizzo sono di vario tipo, ma ne cito almeno due: supporto per dischi più grossi di 2 TB (solo in vSphere 5 e solo con physical RDM) e supporto per guest clustering che richiedano storage condiviso (sempre solo con physical RDM).
La curiosità è che via GUI non è possibile creare RDM per i dischi locali (probabilmente è un filtro specifico che discrimina i dischi SAS e SATA da dischi FC e iSCSI). Il problema esiste ancora anche in vSphere 5. Ma paradossalmente neppure per dischi di uno storage condiviso di tipo SAS, visto che vengono considerati (dal punto di vista del filtro RDM) come dischi locali (è il caso, ad esempio, dei Dell PowerVault MD3x00).
Non basta neppure togliere il filtro per gli RDM in vCenter Server visto che semba essere un filtro direttamente sugli host e (non facilmente) disattivabile.
La KB 1017530 (Creating Raw Device Mapping (RDM) is not supported for local storage) descrive il problema ma non fornisce una vera soluzione.
Invece è possibile aggiungere un disco RDM tramite command line, come descritto in molti blog (ad esempio vedere: RDM mapping of local SATA storage for ESXi).
Si tratta di vedere il nome del disco in /dev/disks (guardano la dimensione si potrebbe già riconoscere, altrimenti in Configuration / Storage Adapters si riesce a leggere il nome), a quel punto è sufficiente entrare nella cartella della VM (partendo da /vmfs/volumes) ed usare il comando:
vmkfstools -z /vmfs/devices/disks/<name of RAW device from Step 1> <location to store VMDK>/<RDM name>.vmdk
Il disco è stato creato (notare che il suffisso -rdm viene aggiunto in automatico) e può essere aggiunto alla VM, usando add existing disk.
Per maggiori informazioni vedere anche questo post simile (in inglese): RDM mapping of local SATA storage for ESXi.