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Leggendo alcuni articoli (citati in coda a questo post) noto come il confronto tra gli hypervisor e i criteri di scelta tra gli stessi sia rimasto comunque un tema caldo (e probabilmente lo sarà ancora di più con l’uscita di Windows Server 8).

In molti casi però ci si limita a confrontare le caratteristiche degli hypervisor (come del resto già fatto su questo blog parlando di Hyper-V 3.0, XenServer 6.0 e RHEV 3.0) senza però considerare (a parte nell’articolo su Juku) che queste sono solo uno dei possibili criteri di scelta.

Un criterio interessante descritto nell’articolo su Juku è quello legato al livello di competenza interna e/o di “standardizzazione” (anche se forse sarebbe parlare di livello di “fidelizzazione”): effettivamente in molti dei casi dove ho trovato Hyper-V i due principali criteri che hanno motivato la scelta erano questi due, superando persino quello meramente economico (o almeno riferito solo al costo delle licenze).

Il principale rimane però quello di valutare la maturità e il grado di “innovazione”. In questo il quadrante di Garner può dare alcuni indicazioni, pur con i suoi limiti; in particolare si vedere come nel Garner Magic Quadrand for x86 Server Virtualization Infrastructure (2011) sia VMware, Microsoft che Citrix sono tutte nel leader quadrant (poi non si sa se la scala è logaritmica o meno…).

In tutti i post manca invece un’analisi del mercato a partire da numeri reali, che evidentemente sono più difficili da definire. Anzi guardando vecchi report, come l’IDC Worldwide Quarterly Server Virtualization Tracker for Q4 2009 si potrebbe sorridere dalla conclusioni che potevano emergere (XenServer grows almost 300%, Hyper-V grows over 200% says IDC), ma del resto è normale partendo da numeri molto bassi tutti possono avere tassi di crescita vertiginosi (in quel particolare periodo), ma poi bisogna andare a confrontare i dati in periodi successivi dove VMware, nonostante tutto, continua a mantenere la maggioranza assoluta del mercato (Has VMware won the Hypervisor war? … and who cares anyway…).

Sui posti dal secondo in poi è sicuramente più difficile stilare una classifica di utilizzo, ma almeno per il mercato italiano, confermo le posizioni definite nell’articolo su Juku, dove Hyper-V ha ottenuto (già da tempo) la seconda piazza alle spese proprio di XenServer (in virtù anche di scelte e strategie comuni come la V-Alliance).

Va detto però che la classifica può radicalmente cambiare se non consideriamo gli ambienti in produzione o alcuni particolari mercati verticali come ad ad esempio quello del virtual hosting, dove in molti casi la fanno da padrona soluzioni OpenSource (ma in molti casi con SLA completamente improponibili per ambienti produttivi aziendali) oppure sono utilizzate tecniche di virtualizzazione diverse (non basate sulla system virtualization).

Curioso come i due principali prodotti (secondo me) che, in questi ultimi anni, potevano avere le potenzialità (anche tecniche) per sfidare VMware vSphere, ossia Virtual-Iron prima (quando non era ancora Oracle) e Citrix XenServer dopo, siano stati vittima di un hara-kiri dei propri vendor (Oracle e Citrix rispettivamente).

Quello che però emerge è che se VMware continua a rimanere leader non è tanto per l’hypervisor (o almeno non solo per quello): l’hypervisor è solo una facility oramai, quello che può fare la differenza è tutto il resto a partire dalla parte di management, arrivando poi al monitoring, data protection, automation, … In questo rimane ancora un passo avanti a tutti gli altri anche se il divario piano piano si restringe.

Ad esempio, negli ecosistemi che per anno erano praticamente tutti VMware oriented, oggi si stanno aprendo anche ad altri mondi (Virtualization ecosystem is becoming multi-hypervisor) ed è pure da queste tendenze che si può valutare la crescita di un hypervisor rispetto ad un altro.

Per chiudere un punto che nessuno ha considerato, ma che ritengo importante. Un po’ di concorrenza è sempre “salutare” perché aiuta tutti a migliorarsi. Persino chi è leader deve adattarsi (basti pensare ai ritocchi nei listini VMware, all’introduzione dei bundle Essentials, …). In linea di massima sarebbe auspicabile che nella competizione vi sia almeno un esponente del software libero o almeno OpenSource, ma non sempre questo è realisticamente possibile (e nella virtualizzazione al momento queste soluzioni sono ancora in “ritardo”), in questi casi una competizione tra big del mondo del software proprietario è comunque meglio di un puro monopolio.

Per maggiori approfondimenti:

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Virtualization, Cloud and Storage Architect. Tech Field delegate. VMUG IT Co-Founder and board member. VMware VMTN Moderator and vExpert 2010-24. Dell TechCenter Rockstar 2014-15. Microsoft MVP 2014-16. Veeam Vanguard 2015-23. Nutanix NTC 2014-20. Several certifications including: VCDX-DCV, VCP-DCV/DT/Cloud, VCAP-DCA/DCD/CIA/CID/DTA/DTD, MCSA, MCSE, MCITP, CCA, NPP.