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E anche questo evento si è concluso. Per me è stata la seconda partecipazione e confermo l’utilità e l’interesse di questo tipo di evento e la sua rilevanza a livello, soprattutto, del mondo storage. Una parte delle considerazioni le ho già inserite nei report del primo e del secondo giorno.

PoweringTheCloud2013

Ma è stata l’occasione anche per numerosi meeting e a tale proposito posterò nelle prossime settimane maggiori dettagli e commenti. Questo un elenco di tutti i meeting:

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Anche Symantec si è da poco aggiunta ai backup vendor con una soluzione certificata per VMware vSphere 5.5: al momento solo con il Service Pack 3 (SP3) di Backup Exec 2012 (dopo un periodo di beta), il che esclude (non si sa se solo temporaneante) i prodotti precedenti. La compatibilità a vSphere 5.1 era invece stata garantita (anche se solo dopo un anno) anche alla versione Backup Exec 2010.

Questo Service Pack SP3 contiene non solo nuove platform support, ma anche critical update e migliorie, portanto Backup Exec 2012 alla revision 1798. Per maggiori informazioni vedere anche  TECH205351 e il relativo Readme file.

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Il nuovo VMware vSphere 5.5 include una serie di interessanti nuove funzionalità e presenta caratteristiche di maggiore scalabilità tanto da renderlo interessante sia per nuove implementazioni che per i clienti già esistenti (considerando che le licenze rimangono sempre quella di una generica versione 5.x). Ma ha senso implementare diretta una nuova infrastruttura con la versione 5.5 piuttosto che la 5.1 e, soprattutto, ha senso aggiornare subito alla versione 5.5?

Come ogni nuova versione vi sono sicuramente delle considerazioni da fare prima.

La principale considerazione è che si tratta di un nuovo prodotto (poco importa se sia una minor o major release, i cambiamenti sono comunque tanti) e come ogni prodotto comporta nuove funzionalità ma anche, potenzialmente, nuovi bug. Anche se, ovviamente, può anche portare alla risoluzione di bug già noti. Ma con un livello di maturità sicuramente inferiore rispetto alle versioni precedenti. Ha quindi senso iniziare ad usarlo in ambienti di test e magari verificarlo e/o controllare i feedback di altri, prima di portarlo in produzione.

Ad essere onesti questa nuova versione si è caratterizzata da pochi problemi (se comparati a quelli della versione 5.1 appena uscita), ma bisogna comunque leggere con attenzione il relativo Release Notes e controllare (come sempre) il sito VMware KB.

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In VMware ESXi la condizione chiamata All Paths Down (APD) o Permanent Device Loss (PDL) avviene quando un host ESX/ESXi si trova senza più accesso allo storage, tipicamente a seguito di un qualche failure serio a livello della SAN (o anche in altri scenari che saranno discussi dopo). In questo caso il VMkernel storage stack non può sapere se e quando la condizione tornerà a posto e si possono verificare comportamente poco gradevoli.

Tra l’altro VMware vSphere non è in grado, neppure con VMware HA, di gestire il fallimento dello storage ed è quindi necessario assicurarsi di progettare la parte storage e SAN in modo che siano completamente affidabile e la parte host con il corretto multi-path per gestire in modo ottimale i diversi percorsi. Il tutto secondo le best practice di VMware e/o dello storage vendor (nel caso siano in disaccordo vedere questa nota).

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Fino ad ora, l’unica soluzione di backup certificata per VMware vSphere 5.5 era quella di VMware (vSphere Data Protection e la sua versione Advanced) e quindi uno dei motivi per non aggiornare subito era anche questa condizione.

Per chi utilizza Veeam Backup & Replication 7 il problema non si pone più visto che da poco Veeam ha rilasciato la nuova versione di Veeam Backup & Replication, denominata 7.0 R2 (build number 7.0.0.764). Questa versione introduce alcune importanti novità ed in particolare il supporto per le ultime piattaforme di virtualizzazione, ovvero vSphere 5.5, unitamente a vCloud Director 5.5, nonchè Hyper-V 2012 R2.

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La prossima #CloudOpsChat sarà incentrata sul tema “task vs. process automation” e coordinata da Rich Pleasants, Business Solutions Architect and Operations Lead for Accelerate Advisory Services at VMware.

Questa una lista di alcune tematiche che saranno affrontate:

  • What business tasks or processes has your company successfully automated?
  • When discussing automation, how do you determine whether you should automate a task vs. a process?
  • Do you have people in your company whose primary role is automation?
  • What technique do you use primarily for automation? Policy, orchestration or scripting?
  • How does the blueprint concept impact your automation workflow (scripting, orchestration)?

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Finalmente, dopo l’edizione europea dei #vBrownbag, partirà ufficialmente un ciclo di #vBrownbag in italiano, aumentando quindi le localizzazioni di questa interessante iniziativa (un po’ come già avvenuto con i #vBrownbag LATAM).

Per chi non conosce questa iniziativa, i #vBrownbag erano partiti da un’idea di Cody Bunch, come supporto alla preparazione degli esami di certificazione VMware, ma sono poi cresciuti estendendosi anche ad altre contenuti (e anche ad altre tecnologie, in particolare OpenStack).

Con questo primo esperimento italiano, a cura delle persone del VMUG.IT e chiunque voglia contribuire, vedremo di affrontare temi legati a tecnologie VMware e le relative certificazioni. Quindi per le prossime settimane tenetevi liberi ogni martedì sera dalle 20:00 alle 21:00 (ora italiana). continue reading…

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