Una delle nuove funzionalità introdutte in SRM 5.0 è la tecnologia di vSphere Replication (VR) che permette la replica a livello di VM (implementata in parte in SRM 5.0 e in parte in ESXi 5.0 o successivo). Questa permette di proteggere e replicare (in modo asincrono) le VM senza più la necessità di disporre di funzionalità di replica a livello di storage array–based (tipicamente costose e troppo vendor dependent).
Gli elmenti che permettono la VR sono:
- VRA (vSphere Replication agent): incluso in ESXi a partire dalla versione v5.0
- VRMS (vSphere Replication Management Server): un virtual appliance (VA) per ogni sito
- VRS (vSphere Replication Server): un virtual appliance (VA) per il sito di DR usato come “target” per il VR agent
Da notare che il deploy di queste VA è gestitibile dal plugin di SRM.
Come funziona VR?
Vi sono due tipi diversi di sincronizzazione di VM:
- “Full synch”: avviene la prima volta, ma potrebbe capitare occasionalmente a seguito di problemi (ad esempio il recovering da un crash).
Quando viene impostato VR, bisogna specificare il target sotto forma di una cartella vuota oppure di una copia dei VMDK originali (che devono avere lo stesso UUID).
A questo punto viene generato un checksum dei blocchi da entrambi i lati e confrontato per determinare i blocchi da trasferire tramite la porta 31031. - “Lightweight delta”: tramite il VR agent e un vSCSI filter (che sono inclusi in ESXi 5.x) vengono tracciate le operazioni di I/O per definire i blocchi modificati, memorizzati in un “persistent state file” (.psf) all’interno della home directory della VM. Il file psf contiene solo puntatori ai blocchi cambiati e viene usato per definire il trasferimento “incrementale” che avviene sulla porta 44046.
Per maggiori informazioni (in inglese) vedere anche: