Qualche settimana fa si è svolto il VMUG.IT Hands On Day dedicato a Nutanix, dove c’è stata l’occasione (una delle prime in Italia, almeno per gli end-user) di conoscere e vedere in funzione la soluzione di Nutanix che coniuga il concetto di scalabilità di un infrastruttura sia per la parte di calcolo che quella di storage (e indirettamente anche per quella di rete).
Come già descritto in un post precedente, la soluzione è basata sul concetto di “blocco” (di 2U) che a sua volta racchiude fino a 4 nodi e i relativi dischi.
Ogni nodo è sia un host ESXi (ma la soluzione è “potenzialmente” hypervisor independent ed infatti già supportano anche KVM su RHEV) sia la parte di storage (con il concetto di virtual storage appliance distribuito e scalabile).
Da parte di Nutanix sono venute varie persone a descrivere il prodotto e le sue funzionalità, incluso Sudheesh Nair (@sudheenair) con una bella ed incisiva presentazione. Ma vi erano anche Ides Vanneuville (@ivanneuville) e Dirk Marichal (@DirkMarichal).
Il tutto organizzato grazie all’impegno del VMUG Italiano e di Systematika (distributore italiano di Nutanix).
Al momento le slide non sono ancora disponibili, ma in buona parte ricalcano le informazioni che trovate nei link di questo post.
Il modello presentato ed esposto era ancora quello “vecchio”, della serie NX-2000 con alcuni limiti strutturali, come la singola scheda a 10 Gbps abbinata alle due da 1 Gbps (dato che la replica tra nodo avviene via rete, in alcuni casi potrebbe diventare un potenziale collo di bottiglia).
Ma è già disponibile il modello NX-3000 che aumenta la capacità di rete e quella di elaborazione.
Uno dei possibili limiti di questa soluzione è quello di minor flessibilità nella scelta del dimensionamento dei nodi (di fatto pre-definiti, ma comunque mischiabili in uno stesso gruppo). Del resto era stato anche trattato durante la sessione NDA al VMworld EU, ma la soluzione, in casi particolare, esiste ed è quella di adottare altre soluzioni di dischi (si era citato il caso di ambienti militari dove erano richiesti SOLO dischi SSD).
Così com’è rimane comunque soluzione interessante in tanti scenari, come il datacenter in a box (interessante l’uso che ne è stato fatto per la migrazione fisica di interi datacenter), soluzioni di DR, soluzioni di VDI, …
Di seguito alcune foto del modello NX-2000 utilizzato per la demo. Notare il contenuto di una “lama” (è improprio visto che il contenitore NON è una soluzione blade, ma una soluzione solo ad alta densità con back-plane completamente passivi e nulla di condiviso, a parte gli alimentatori).