CloudPhysics ha da poco annunciato, tramite un blog post (Who’s minding your storage zoo? Try CloudPhysics new storage analytics) delle nuove funzionalità del loro prodotto: funzioni specifiche di storage analytics per controllare l’ambiente di storage ed evitare (o prevenire) problematiche comuni come ad esempio quelle legate alla capacità o alle prestazioni.
La loro soluzione SaaS è deciasamente interessante e già ne avevo commentato l’approccio e alcune funzionalità nel mio #VFD3 report, ma è altrettando interessante come siano attenti ai feedback dei clienti e di come li usino per migliorare il loro prodotto.
Storage capacity
Ci sono molti modi veloci e facili per sprecare spazio di storage in un data center virtualizzato. Trovere invece la soluzione o almeno mitigare il problema e rendere più efficente lo spazio di storage è decisamente più complicato.
Il fenomeno noto come VM sprawl non aiuta: in pochi secondi clonate e accendete una nuova VM, magari per test, ma che poi rimane nel datastore per mesi e più passa il tempo e più diventa difficile capire se come gestirla dato che nel corso del tempo ci si può dimenticare di queste VM.
CloudPhysics introduce una nuova funzione specificamente pensata per problemi di capacità di memorizzazione fornendo intuizioni su dove e come lo spazio in memoria viene consumato insieme a raccomandazioni specifiche su come recuperare lo spazio. Sono stati sviluppati algoritmi che risolvono questo problema, rendendo la capacità di storage un’informazione più trasparente.
Storage performance
Sicuramente c’è una relazione tra spreco nello storage ed i problemi di prestazioni dello storage stesso. Tipicamente per causa di un overprovision del numero di spindle, o della capacità della cache, della flash storage, o persino della capacità di front-end.
La contesa eccessi è la causa principale di questo tipo di problemi, ma identificarla non è per nulla semplice.
Tramite la nuova funzione di CloudPhysics è possibile individuare le contese dei datastore ed indentificare automaticamente le VM causa del problema e le VM invece colpite e penalizzate dal problema.
Ovviamente si può fare molto altro con CloudPhysics e con le nuove funzioni di Storage Analytics. Ma il modo migliore è verificare direttamente e provare con mano le sue funzioni. Il modo più semplice è registrarsi per una trial gratuita di 30 giorni.