Reading Time: 4 minutes

Durante il Dell Technologies World 2018 non sono mancati innumerevoli annunci di prodotti nuovi o nuove versioni di prodotti esistenti. Nel campo dello storage, non poteva mancare un prodotto di punta e questo è rappresentato dal succere di VMAX che è PowerMax.

Benché tragga spunto dall’architettura del VMAX (che a sua volta era il successore del Symmetrix), il nuovo Dell EMC PowerMax è un progetto sostanzialmente nuovo disegnato sulla base dello stato dell’arte tecnologico e su quelle che si prospettano essere le nuove tendenze.

PowerMax è sviluppato con un’architettura scale-out ma di tipo multi-controller attivi-attivi ad alto accoppiamento (ossia non collegati tra di loro da una rete esterna, ma da una rete interna ad alta velocità). Ma fino a qua nulla di nuovo, visto che lo anche VMAX aveva questa architettura di tipo scale-out.

Ogni controller è altresì modulare con diverse opzioni di espansione, ma anche qua nulla di particolarmente nuovo.

Come oramai sta succedendo a molti (in realtà quasi tutti) storage, è basato su processori Intel Xeon (E5), e anche qui nulla di sostanzialmente nuovo, ma solo la constatazione di come gli storage diventino sempre più avidi di potenza di calcolo per implementare gli innumerevoli data services, come ad esempio la Inline Data Efficiency (Thin Provisioning, deduplica e compressione), la gestione della Quality of Service (QoS) e le funzioni di Advanced Replication (possibilità di snapshot illimitati e libertà di scegliere fra modalità di replica active-active sincrona o asincrona fra diversi siti).

Dove invece è nuovo è nell’architettura NVMe end-to-end, abbandonando totalmente bus storici come SAS a favore di un bus che offre non solo larghezza di banda maggiore, ma anche maggior scalabilità e prestazioni e la possibilità in futuro di diventare anche un protocollo di front-end (con la variante NVMe over fabric).

L’aspetto interessante è che PowerMax è già pronto anche per la Storage Class Memory (SCM), un tipo di NVDIMM che rappresenta una possibile rivoluzione per quanto riguarda la memoria primaria.

Qual è il posizionamento di questo storage? Semplice come storage di Tier 0 per tutti quelli che richiedono uno storage senza compromessi con la minima latenza (nell’ordine dei microsecondi) affidabilità senza paragoni (six nines, o 99,9999%) e prestazioni al top della gamma (fino a 10 milioni di IOPS e 150GB/s di larghezza di banda).

Troppo? Sicuramente non per tutti, anche per quanto riguarda il budget, ma decisamente adatto per molte aziende di grosse dimensioni.

Un altro aspetto innovativo è PowerMaxOS, il sistema operativo di questo storage con capacità di Deep Learning, per dar vita ad uno storage con un engine di apprendimento automatico integrato che sfrutta l’analisi predittiva e il riconoscimento di modelli per eseguire l’analisi e la previsione su oltre 40 milioni di data set in tempo reale, favorendo 6 miliardi di decisioni al giorno in modo da ottimizzare le prestazioni senza overhead.

A seconda del modello, PowerMax può supportare ambiente di virtualizzazione, ambienti Open, Mainframe, IBM, ….

I due modelli sono il PowerMax 2000 e PowerMax 8000:

Molti dati sono riassunti in questa infografica.

Share