Reading Time: 3 minutes

Commvault annuncia di aver siglato l’accordo di acquisizione di Hedvig, , per la cifra di 225 milioni di dollari.

La chiusura dell’acquisizione è prevista tra ottobre e dicembre di quest’anno, in base a determinate condizioni di chiusura. Si prevede che la transazione avrà un impatto leggermente diminutivo sul valore EPS non-GAAP di Commvault per il FY20, e accrescitivo per il FY21.

Commvault è stata fondata nel 1988 sotto forma di un gruppo di sviluppo all’interno dei Bell Labs e successivamente designata come strategic business unit all’interno di AT&T Network Systems. Dal 1996 è diventata un’azienda indipendente. 

Il loro prodotto principale è focalizzato sul backup e data protection (e non solo).

Hedvig è un’innovativa azienda, fondata nel 2012 da Avinash Lakshman, inventore di Apache Cassandra e tra i creatori Amazon Dynamo, specializzata nello storage software-defined (SDS) che ho avuto il piacere di conoscere durante il Data Field Day 1.

Può sembrare strano che un’azienda di “backup” acquisti un’azienda di “storage” (cosa sicuramente impensabile ed improbabile 10 anni fa), ma non più di tanto. Vi sono, a mio parere, diverse ragioni.

La prima motivazione è che il mondo dello storage è diventato troppo frammentato e sovra-affollato: troppe aziende, troppe start-up, troppe soluzioni (spesso con funzioni simili o equivalenti), troppi prodotti (anche all’interno di una stessa azienda). Il risultato è stata una progressiva contrazione nel numero di queste aziende, con diverse acquisizioni, ma anche diversi fallimenti.

La seconda motivazione è che, dall’altra parte, il mondo del “backup” è passato da qualcosa di poco considerato (o persino inesistente) ad aspetto strategico, anche in considerazione degli aspetti di sicurezza, compiance, normative, …. E per contro, in questa area non ci sono così tanti player e molti stanno crescendo velocemente.

La terza motivazione è legata all’evoluzione stessa dell’idea del backup… non più solo backup, ma data protection, data managementy, data availability, instant recoverability, cloud scalability, rispetto degli SLAs e dei requisiti di RPO e RTO. Ed i prodotti si sono evoluti.

La quarta motivazione è che anche lo storage si è evoluto, passando sempre più verso soluzioni di software defined storage (SDS), rendendo per certi versi lo storage stesso una commodity.

L’unione tra Commvault e Hedvig può portare all’unificazione tra storage e data management. Non è certo una novità, ma apre a Commvault la strada verso nuove frontiere ed opportunità.

Sarà molto interessante vedere se Commvault utilizzerà lo storage di Hedvig per migliorare il suo prodotto Commvault HyperScale per competere direttamente con soluzioni come Rubrik o Cohesity.

O se l’obiettivo è un altro come ad esempio spingere verso soluzioni cloud, come sembrerebbe dagli intenti iniziali.

Secondo Gartner, entro il 2023 le istanze storage software-defined dei sistemi operativi dei vendor storage eseguite nel cloud saranno il metodo principale per la realizzazione di infrastrutture storage multi-cloud.

Questa migrazione verso ambienti cloud e multi-cloud, insieme alle applicazioni cloud native, sta fornendo un vantaggio competitivo ad aziende di ogni dimensione, ma l’accelerazione della frammentazione dei dati ha un impatto negativo sui risultati di business. Questa rapida crescita dei dati, generati da numerose fonti e archiviati in ambienti on premise e nel cloud, continuerà a porre nuove sfide legate alla loro governance, sicurezza e gestione.

Share