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Formalmente una suite VMware vSphere Essential Plus (o anche Essential) può essere gestita solo da un vCenter Server Essential (che di fatto è un vCenter Foundation limitato a gestire solo nodi Essential o Essential Plus).

Il motivo è semplice: i bundle Essential sono nati e pensati per PMI come pacchetti finiti e non come modo per estendere la propria infrastruttura (tanto più che teoricamente ogni azienda potrebbe acquistare solo uno di questi bundle).

Ma fino alla versione di vSphere 4.x era comunque possibile gestire uno o più cluster Essential/Essential Plus con un unico vCenter Server Standard (anche se formalmente non sarebbe stato corretto). Con la versione 5.x questo non è più possibile.

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Dopo la serie di webinar del 2013 sulla data protection moderna, segnalo questo nuovo webinar sempre organizzato da Veeam, dove sono ancora stato invitato come speaker:

  • Quando: mercoledì 19 febbraio 2014 dalle 11:00 AM alle 11:00 AM
  • Titolo: Modern Data Protection per VM Linux: è il restore che fa la differenza!
  • Argomenti: in questo webinar si parlerà dell’approccio di Veeam al backup e restore di VM Linux, le best practices per garantire la consistenza dei dati ed un ripristino rapido, a livello immagine o granulare. Saranno trattati sia il caso di ambienti di virtualizzazione basati su VMware che su Hyper-V.
  • Come: completate il form della registrazione on line

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FalconStor è una società ben nota nel campo della protezione dei dati. Tra i loro prodotti vi sono interessanti appliance da usare come target per backup su disco (D2D usando un frontend NAS) o di backup su nastro (virtuale) (usando un frontent VTL).

La scelta tra le due soluzioni è dettata principalmente sul protocollo di front-end e dall’ambiente di backup esistente: in alcuni casi potrebbe essere meglio esporre un’interfaccia a nastro (ad esempio in grandi ambienti con Legato NetWorker o Symantec NetBackup), in altri casi la soluzione di backup funziona meglio con una condivisione di rete e l’approccio NAS diventa la scelta naturale.

Ora hanno annunciato la disponibilità della versione 8.0 della soluzione FalconStor Optimized Backup & Deduplication. Questa nuova versione integra sia la tecnologia VTL che la funzionalità NAS in un unico prodotto con le stesse funzionalità di base (include anche un miglioramento del supporto a Symantec OST).

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Microsoft è un nome storico nel mondo dell’IT, sia per nell’area consumer (soprattutto negli ultimi anni sia per il mercato videogiochi sia per il mercato telefonia) che in quella professionale.

In ambito professionale è soprattutto nota per i sistemi operativi e per diverse applicazioni (oltre che anche per tutti i servizi di cloud pubblico con Azure e Office 365). Ma in realtà è anche un player nel mondo dello storage: basta considerare l’edizione di Windows Storage Server inclusa in alcuni storage appliance (come ad esempio la famiglia Dell PowerVault NX). Ma Windows Storage Server è poco più che una versione “embedded” di Windows Server e fondamentalmente è solo Windows Server “dedicato” (con un costo di licenza più conveniente rispetto l’edizione completa).

Uno storage enterprise è molto più di questo: oltre a fornire varie funzioni aggiuntive è fondamentare che fornisca un livello di disponibilità molto elevato (cosa che un singolo sistema non potrà mai offrire) e possibilmente un’architettura molto scalabile (per alcuni concetti sugli storage vedere anche questo post).

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VCDX-DT

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Si completa il percorso di certificazione VMware per l’End User Computing, con l’aggiunta della certificazione VMware Certified Design Expert – Desktop (VCDX-DT).

La pagina ufficiale riporta tutti i dettagli inclusi l’Handbook & Application. Non riporta le date per le difese, ma saranno le stesse già pubblicate: Calendario 2014 delle difese VCDX.

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In un post precedente ho descritto i limiti del vSphere Client per Windows, in particolare nella sua versione 5.5 (che dovrebbe anche essere l’ultima). Ma in realtà anche il nuovo vSphere Web Client ha alcune limitazione, persino nella versione 5.5.

Prima di tutto ci si potrebbe chiedere se veramente il VMware vSphere Web Client è una soluzione multi-piattaforma? Potenzialmente sì, ma in pratica, un po’ per il framework Flash usato e un po’ per il plugin necessario ad accedere alla console delle VM, vi sono alcuni limiti di portabilità.

A partire dalla versione 5.5 (vedere le note di rilascio di vCenter Server 5.5a o 5.5b) Linux non è più ufficialmente supportato per questo motivo:

Because Linux platforms are no longer supported by Adobe Flash, vSphere Web Client is not supported on the Linux OS. Third party browsers that add support for Adobe Flash on the Linux desktop OS might continue to function.

Dall’altra parte, la versione 5.5 introduce (per maggiori dettagli vedere il documento what’s new) il pieno supporto a Mac OS X. Quindi una piattaforma si aggiunge e una (potenzialmente) si perde.

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Come già scritto vi potrebbero essere diversi motivi per non aggiornare a vSphere 5.5 e alcuni sono legati anche al client per Windows (il vSphere Client).

Vero che sarà soppiantato dal nuovo vSphere Web Client, ma ancora oggi questo client è necessario per alcune attività (ad esempio aggiornare gli host con VUM). Inoltre il Web Client funziona solo con vCenter Server e quindi in configurazioni standalone o configurazioni con il free hypervisor (che non può essere gestito da vCenter Server) il “vecchio” client diventa fondamentale.

Banalmente anche per un’installazione nuova, dove il vCenter Server sia virtualizzato e sulla stessa infrastruttura che si sta costruendo il client tradizionale, almeno all’inizio, è fondamentale.

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