
Negli ultimi mesi ho notato alcuni post e tweet molto entusiasti su una possibile introduzione e diffusione di modelli di server basata su processori ARM, ipotizzandone un grande successo e potenzialità interessanti tanto da poter cambiare gli scenari attuali nel mondo dei server e soprattutto degli ambienti di virtualizzazione.
Personalmente nutro alcuni dubbi di un possibile utilizzo massiccio negli scenari di server o per lo meno nel caso della virtualizzazione: in primo luogo bisogna notare che la maggior parte degli hypervisor è progettata per server basati su Intel / AMD. In particolare VMware vSphere (ma anche Microsoft Hyper-V) lavora solo su piattaforma x64 Intel/AMD e permette di virtualizzare solo piattaforme x86 e x64.
Naturalmente questo non significa che non sia possibile virtualizzare con processore ARM: per esempio vi sono alcuni progetti interessanti nel mondo OpenSource, come il porting di Xen a partire dalla versione 4.3. E potenzialmente sia VMware che Microsoft hanno la capacità di realizzare un porting per il processore ARM. Il problema è che si avrebbero macchine virtuali con piattaforma ARM (la virtualizzazione non è l’emulazione, funziona come un sistema di partizionamento software delle risorse esistenti, astraendo solo la parte storage e rete).