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In un ambiente View, normalmente si utilizza il protocollo PCoIP dato che risulta essere la scelta migliore (vedere anche il post precedente sulle differenze tra PCoIP e RDP). Ma se sulle LAN non vi sono particolari problemi e funziona molto bene, sulle WAN (reti geografiche) bisogna porre qualche attenzione maggiore e cercare il puù possibile di ottimizzare il protocollo (soprattutto sulle linee italiane). Bisogna cercare di massimizzare il numero di connessioni e di utenti, ma senza comprometterne l’operatività: di fatto bisogna lavorare molto sulla banda e controllare la latenza. Benché PCoIP sia già in grado di adattarsi a differenti condizioni di banda e latenza, in molti casi può essere opportuno intervenire a mano.

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In un ambiente VMware View di solito si privilegia l’uso del protocollo PCoIP rispetto al nativo RDP, per tutta una serie di ragioni. Non voglio dilungarmi in inutili confronti tra le prestazioni, la fluidità, la latenza, le prestazioni e tutto quello che riguarda la user experience: i due prodocolli sono diversi e nati in tempi diversi e con scopi diversi. E’ quindi normale che in generale il PCoIP risulti migliore del RDP (piuttosto avrebbe più senso cercare di comparare il PCoIP con i protocolli di Citrix).

Ma bisogna sapere che il protocollo PCoIP ha comunque alcune limitazioni o comportamenti particolari che vanno considerati in fase di design. Molti sono descritti nella guida View Architecture Planning, ma non ho trovato un unico documento che li sintetizzi tutti.

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Al momento Windows 8 non è ancora (ufficialmente) supportato con VMware View, almeno non come virtual desktop.

Per quanto riguarda il View Client, già dall’ultima versione 5.2 (per Windows) è supportato Windows 8 come client (per maggiori informazioni vedere il post precedente).

Ma per quanto riguarda la parte di virtual desktop la compatibilità con Windows 8 è un po’ più problematica. Il primo aspetto da risolvere è quello di installare ed eseguire Windows 8 su  vSphere (e almeno su vSphere 5.1 è semplice, visto che sia Windows 8 che Windows Server 2012 sono due nuovi sistemi operativi supportati). Ricordatevi solo di attivare il supporto 3D della scheda video (richiede quindi virtual hardware almeno 8).

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Al momento Windows 8 non è ancora (ufficialmente) supportato con VMware View, almeno non come virtual desktop.

Per quanto riguarda il View Client, già dall’ultima versione 5.2 (per Windows) è supportato Windows 8 come client (vedere la guida ufficiale). Sono supportati sia la piattaforma a 32 che quella 64 bit, nelle edizioni Windows 8 Professional e Windows 8 Enterprise (per la piattaforma RT vedere dopo).

I requisiti e i limiti sono esattamente quelli di un Windows 7 Client: servono almeno 1 GB of RAM e un processore con funzioni SSE2 extensions e almeno 800MHz; mentre per i limiti possiamo citare l’assenza del supporto al Wyse MMR (che funziona solo con client Windows XP o Vista).

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Enterprise Networking Planet ha stilato la sua lista compiled dei 10 top networking expert (vedere il post: Enterprise Networking Planet’s Top 10 Networking Experts You Need to Follow).

Questa è la riga che mi riguarda:

9. Andrea Mauro (@Andrea_Mauro) has been working with Assyrus Srl, an Italian IT company that specializes in networking, security, virtualization and consulting, since 2000. He holds numerous certifications and is a systems administrator on Linux and Windows OS.

Here are Audrea’s insights on a couple of trending topics for 2013.

  • Networking security: “Network security is still a big challenge and will be also in 2013. I think/hope that we will see more solutions in the virtual environment… NIDS, appliances to have a deep network flow inspection, but also virtual honeypot and honeynet could be an interesting direction applied to virtual machines.”
  • Converged networks: “Converged networks could be a solution to have at least the common Ethernet layer, but in my opinion I don’t see this as a big advantage, because you bring new complexity (FCoE is different that IP). I think that storage, when possible, must be on a dedicated network (for security, performance, simplicity reasons).”
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Tempo fa avevo descritto come disabilitare il controllo dei certificati nel View Client 5.0 tramite le GPO o modifiche dirette al registry.

Con la nuova versione 5.1 del client è prevista una nuova modalità direttamente a livello del client:

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Mi è capitato un caso curioso, dove un host aggiornato a VMware vSphere 5.1 riporta un PSOD (la schermata viola di blocco di ESXi) ad ogni riavvio o spegnimento (me ne sono accorto alla prima applicazione delle patch). Curiosamente non dipendeva dal fatto che fosse un aggiornamento (rifatto l’host la zero con configurazione di default non presentava problemi, ma appena configurato si ripresentava). Anche con le ultime patch ESXi il problema rimaneva.

Dopo aver controllato tutti i BIOS, firmware, driver (e ovviamente dopo aver ricontrollato l’HCL) mi ero soffermato sull’articolo KB 2038281 (ESXi 5.1 host fails with a purple diagnostic screen when Beacon probing is enabled).

I sintomi erano del tutto simili:

  • Cannot reboot a ESXi 5.1 host when Beacon probing is enabled.
  • Rebooting an ESXi 5.1 host enabled with Beacon probing on the NIC teaming policy fails with a purple diagnostic screen.

This is a known issue affecting ESXi 5.1.x and will fixed in a future update. To work around this issue, deactivate Beacon probing if it is activated on one of the switches.

Ma purtroppo il problema è rimasto e il caso è ancora aperto. La curiosità è che è legato in qualche modo ai distributed virtual switches di VMware, combinati sicuramente con iil modello di schede di rete (Broadcom), visto che la configurazione con virtual switch “normali” non è affetta dal problema.

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