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Per l’elenco di tutti gli obiettivi vedere la pagina dell’esame VCP5.

Objective 6.1 – Perform Basic Troubleshooting for ESXi Hosts

Identify general ESXi host troubleshooting guidelines (new in vSphere 5)

Vedere la vSphere Troubleshooting guide.

Troubleshoot common installation issues (new in vSphere 5)

For Audodeply see the vSphere Troubleshooting guide (pag. 20). Per gli altri tipi di installazione si applicano le stesse considerazioni delle precedenti versioni. Ricordarsi anche di controllare i requisiti e l’HCL.

Monitor ESXi system health (similar as vSphere 4.x)

Vedere la vSphere Monitoring and Performance Guide (pag. 25).

Export diagnostic information (new in vSphere 5)

Vedere la vCenter Server and Host Management Guide (pag. 95).

Reading Time: 3 minutes

Per l’elenco di tutti gli obiettivi vedere la pagina dell’esame VCP5.

Objective 5.6 – Patch and Update ESXi and Virtual Machines

Vedere anche (in inglese): Objective 5.6 – Patch and Update ESXi and Virtual Machines.

Identify patching requirements for ESXi hosts and virtual machine hardware/tools (similar as vSphere 4.x)

Come ogni parte software, anche ESXi e le VMware Tools richiedono periodicamente degli aggiornamenti. Le ragioni per tali aggiornamenti sono di varia natura, ma tipicamente i più importanti sono gli aggiornamenti relativi a problemi di sicurezza.

Per gli host ESXi applicare una patch richiede che l’host sia in maintenance mode (e quindi senza VM accese) e che venga poi riavviato alla fine dell’aggiornamento. Tutte queste operazioni possono essere orchestrate da VUM.

Per le VMware Tools le nuove versioni sono di solito associate alle nuove major release, ma in alcuni casi anche ad un vmkernel update. Per la maggior parte dei guest OS (come ad esempio Windows) l’aggiornamento delle VMware Tools richiere un reboot della VM. Tutte queste operazioni possono essere orchestrate da VUM.

L’aggiornamento del virtual hardware invece riguarda solo i passaggi alle major relase (in vSphere 5 il nuovo virtual hardware è il v8 ) e richiede di fatto due riavvi della VM. Tutte queste operazioni possono essere orchestrate da VUM.

Create/Edit/Remove a Host Profile from an ESXi host (same as vSphere 4.x)

Vedere la vSphere Host Profiles Guide (pag. 8). Normalmente si parte da un host ESXi da usare come “template” per gli altri.

Attach/Apply a Host Profile to an ESXi host or cluster (same as vSphere 4.x)

Vedere la vSphere Host Profiles Guide (pag. 12).

Perform compliance scanning and remediation of an ESXi host using Host Profiles (same as vSphere 4.x)

Vedere la vSphere Host Profiles Guide (pag. 16).

Install and Configure vCenter Update Manager (similar as vSphere 4.x)

Vedere la Installing and Administering VMware vSphere Update Manager guide (pag. 31). Da notare che benché VUM si possa installare su un sistema operativo a 64-bit è ancora un’applicazione a 32 bit e quindi richiede un ODBC DSN anch’esso a 32 bit.

Configure patch download options (same as vSphere 4.x)

Vedere la Installing and Administering VMware vSphere Update Manager guide (pag. 66).

Create/Edit/Delete an Update Manager baseline (same as vSphere 4.x)

Vedere la Installing and Administering VMware vSphere Update Manager guide (pag. 81).

Attach an Update Manager baseline to an ESXi host or cluster (same as vSphere 4.x)

Vedere la Installing and Administering VMware vSphere Update Manager guide (pag. 95).

Scan and remediate ESXi hosts and virtual machine hardware/tools using Update Manager (same as vSphere 4.x)

Vedere la Installing and Administering VMware vSphere Update Manager guide (pag. 99 e 115). Da notare che VUM 5 non supporta più il guest patching delle VM (per le VM solo VMware Tools e virtual hardware patching).

Stage ESXi host updates (same as vSphere 4.x)

Vedere la Installing and Administering VMware vSphere Update Manager guide (pag. 119).

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Durante la BUILD developer conference di questa settimana, Microsoft ha presentato le nuove versioni dei sistemi operativi Windows (e anche di alcuni prodotti correlati, come Hyper-V e PowerShell). Al momento non è chiaro né quando saranno rilasciati (si vocifera durante il 2012) né se i sistemi client e server saranno rilasciati in contemporonea (come successo per Windows 7 e Windows Server 2008 R2). Riguardo al nome, al momento il sistema operativo Server è indicato come Windows Server 8, ma ritengo più plausubile che seguirà la nomenclatura dei suoi predecessori (chiamandosi quindi Windows Server 2012?).

Windows (client) 8

Come molti avranno già notato (almeno in Windows 7) il nome Windows 7 e 8 non ha nulla a che vedere con le relative versioni di NT kernel: Windows 7 altri non è che un NT 6.1.x mentre Windows 8 si è scoperto essere un “semplice” NT 6.2.x… quindi non rappresentano delle vera e proprie architetture nuove, ma bensì una evoluzione di quella di NT 6.0 (Vista) architecture. E in effetti, tolta la nuova interfaccia Metro UI (e MSIE 10), Windows 8 assomiglia molto a Windows 7. Vi sono persino siti che permettono di trasformare l’aspetto di Windows 7 in 8 (inclusa la Metro UI) o altri che cercano di togliere gli “sfonzoli” da Windows 8 per farlo tornare come Windows 7.

L’interfaccia Metro UI è la nuova e in parte controversa interfaccia a “piastrelle” simile a quella adottata su Windows Phone 7. Chiaramente concepita per i dispositivi tablet e touch in genera è sicuramente una utile in questi contensti, ma su PC tradizionale con tastiera e mouse la sua usabilità viene un po’ meno e rimane più che altro un simpatico home screen . Molti parlano di rivoluzione, altri di semplificazione, alcuni persino di regressione… a tale proposito si può sintetizzare in questa immagine provocatoria che confronta Windows 1.0 e Windows 8:

From: http://charlie.amigaspirit.hu/temp/windows-1-vs-8.jpeg

Windows 8 è disponibile per il download come developer preview sul sito MSDN, sia in versione 32 e 64 bit (smentendo, forse in modo definitivio, quegli strani rumor che parlavano di una fantomatica versione a 128 bit). L’installazione in una VM richiede almeno VMware Workstation 8 o Fusion 4, oppure (ma sembra non confermato come da http://kb.vmware.com/kb/2006859) vSphere 5 (con questa nota) o XenServer 5.6U2 (per maggiori informazioni vedere anche Running Windows 8 Developer Preview in a virtual environment). Provandolo in una VM devo dire che non sono rimasto impressionato positivamente dai tempi di avvio e spegnimento (ma sono sicuramente inficiati dall’eseguirlo in una VM e dal fatto che sia una developer edition); nella realtà i tempi dovrebbero essere migliori che in Windows 7 (Zeus News – Il boot velocissimo di Windows 8). Ma per il resto il sistema sembra funzionare bene e anche in modo reattivo (per se in una VM). Sono disponibili anche alcune screenshot (non mie), come pure la screenshot della nuova schermata blu, questa in particolare accade proprio durante l’installazione in VM su un hypervisor non supportato.

Windows Server 8

Anche il nuovo Windows Server 8 è disponibile per il download come developer preview sul sito MSDN. Sono dichiarate bene 300 nuove funzionalità in diversi campi ed in particolare nella virtualizzazione, nello storage, nel networking e nella gestione. A parte le funzionalità relative ad Hyper-V 3, forse quelle più interessanti sono la deduplica inclusa in NTFS e la possibilità di abilitare e disabilitare la GUI (questa funzione non è ancora chiara, ma diverre interessante se permettesse il passaggio da Server Core a Full e viceversa SENZA reinstallazione).

Hyper-V 3

Il nuovo Hyper-V sicuramente è quello caratterizzato dalle maggiori novità. La prima (e tutt’altro che banale) è che ora pare sia incluso anche nel sistema operativo Client. Questo fatto apre nuovi scenari (benché non rappresenterebbe l’unico esempio di Client Hypervisor) e fa sorgere anche alcune domande su quale sarà il futuro di Windows Virtual PC (che a questo punto diventa potenzialmente inutile) e su come l’XP-Mode e MED-V saranno implementati.

Sulle altre novità di Hyper-V questa è una lista (non esaustiva):

  • Ogni host può supportare fino a 160 logical processor e 2TB RAM
  • Ogni VM può supportare fino a 32 vCPU e fino a 512 GB RAM
    notare che vSphere 5 e XenServer 6.0 già supportano 32 vCPU, ma anche fino a 1 TB di vRAM
  • Supporto al virtual NUMA
    probabilmente simile a quanto introdotto in ESXi 5
  • Supporto a più operazioni concorrenti di Live Migration
  • Nuova funzione di Storage Live Migration
    da notare che con SCVMM era già disponibile un Quick Storage Migration, ma questa nuova funzione è più simile allo Storage vMotion di VMware (incluso già dalla versione 3.5)
  • Nuovo formato VHDX dei dischi virtuali, in grado di superare il limite attuale dei 2TB (del formato VHD) ed arrivare fino a 16 TB
    da notare che al momento vSphere 5 ha ancora (nei file vmdk) il limite dei 2TB (solo in modalità fisica RDM è possibile superare questo limite)
  • Nuova funzione Offloaded Data Transfer (ODX), che permette di “demandare” alcune operazioni direttamente allo storage
    funzione del tutto simile alle vStorage API for Array Integration (VAAI) di VMware
  • Supporto al Virtual Fibre Channel
    simile alla funzione NPVI di VMware
  • Nuova funzione nei virtual switch per gestire l’isolamento e il partizionamento delle reti
    in parte comparabile alla nuova funzionalità VXLAN annunciata da VMware/Cisco
  • Possibilità di estendere le funzioni dei virtual switch tramite opportune API
    (vedere dopo l’annuncio di Cisco)
  • Gestione del SR-IOW per permettere l’accesso privilegiato a dispositivi PCI
    dovrebbe corrispondere al VMDirectPath/IO di VMware
  • Introduzione dei resource pool
  • Funzione di data de-duplication
  • Funzione di replica asincrona delle VM
    probabilmente simile a quanto implementato in vSphere 5

Ma l’aspetto forse ancora più interessante è rappresentato dalla crescita delle offerte di terze parti, contribuiendo da aumentare l’ecosistema legato ad Hyper-V. Oltre ai vari annunci di programmi di backup (come ad esempio Veeam 6), a programmi di gestione e monitoraggio, l’introduzione di nuove API di estensione dei servizi ha aperto nuovi scenari. Come ad esempio l’estensione delle funzioni dei virtual switch tramite prodotti e soluzioni Cisco:

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Da poco è  partito,  al momento in beta, il servizio di cloud (di tipo IaaS) di Aruba (come anche riportato sul sito Juku.it: Aruba accende il suo Cloud). Per invogliare a provare e testare l’infrastruttura è possibile richiedere un voucher gratuito da 50€.

Finita la fase di registrazione (che per alcuni si è rilevata bloccante, forse a causa di qualche bug nella gestione delle form) si viene proiettati nel Pannello di Gestione con la solita immancabile e utile dashboard che riepiloga servizi e credito (con proiezioni di consumo). All’inizio ovviamente le risorse in uso saranno nulle e il credito massimo. Anche i costi delle risorse sono visibili facilmente in un apposito tab.

Da notare la possibilità (futura?) di selezionare il datacenter (al momento solo Arezzo1). Sarà interessante vedere se saranno previsti meccanismi di replica tra un datacenter e un altro o almeno di load balacing tra IP di due datacenter (o anche dello stesso)…

La creazione di una nuova VM (al momento sono previsti solo due template: Windows Server 2008 R2 e CentOS 5.6) è relativamente semplice e veloce (circa 4 min. per una CentOS e poco meno di 20 min.  per Windows Server). Da notare che può scegliere tra due tipi diversi di hypervisor (o VMware o Hyper-V).I costi non dipendo dal tipo di template (in realtà sì, visto che una VM Windows richiede di più spazio di disco), ma dal tipo di hypervisor (su VMware la CPU costa più che Hyper-V). Da notare anche che i costi di CPU e Memoria sono conteggiati anche per le VM spente (bisogna archiviarle per toglierli dal computo).

Ogni VM dispone da 1 a 4 dischi virtuali e da 1 a 3 vNIC. Una volta che la VM è pronta viene automaticamente accesa ed è raggiungibile dall’esterno (nel caso si siano usati IP pubblici) con SSH (per Linux) o RDP (per Windows). Esiste anche la possibilità di accedere alla console della VM, ma in questo caso la procedura è leggermente più complicata (l’accesso avviene con una VPN su un concentratore Fortinet).

Le operazioni che si possono compiere sulle VM sono relativamente limitate e le reconfigurazioni dell’hardware richiedono lo spegnimento della VM. Anche le configurazioni sono relativamente “limitate”: non si può allocare meno di 10 GB di disco  ad una macchina Linux (la macchina Windows richiede almeno 30 GB) e meno di 1 GB di vRAM , non esistono dischi “condivisi” tra più VM, i template (al momento) sono solo due, ….

Riguardo alle prestazioni non ci sono dati sul tipo di infrastruttura usata, ma i processori sono comunque di classe Xeon (non velocissimi, ma dignitosi).

Sui dischi le prestazioni rilevabili da hdparm (nella VM Linux) sono, senza cache, di poco più di 30 MB/sec su VMware e circa 25 MB/sec su Hyper-V (che però usa dischi virtuali IDE invece che SCSI).

Dalle pagine di gestione (realizzate in .NET) si intuisce che tutta l’infrastruttura viene gestita da script (probabilmente in PowerShell). Anche il deploy di una nuova VM sembra essere gestito con script di installazione un-attended (invece che utilizzare template che potrebbero essere troppo specifici per il tipo di ambiente). Sicuramente è stato fatto un grosso lavoro e il risultato è apprezzabile (la grafica è semplice, ma funzionale e pulita). Non ho idea se alla base sono stati usati tool già esistenti, ma il fatto che l’intera interfaccia è in lingua italiana mi lascia supporre che il lavoro sia stato fatto quasi da zero.

Questo sforzo può, secondo me, in parte rispondere alla domanda perché scegliere un servizio come questo piuttosto che i più blasonati servizi internazionali… è un servizio italiano e in italiano… questo aspetto, a qualcuno, potrebbe interessare.

Ma veniamo invece alle note dolenti… a parte i problemi di registrazione capitati ad alcuni, ci sono alcune lacune e mancanze (che magari potrebbero essere risolte in sviluppi futuri):

  • Non sono chiari gli SLA e servizi associati (ma in fondo siamo ancora in fase beta)
  • Le VM non hanno le VMware Tools o gli Integration Components… cosa vuol dire? Che ad esempio lo spegnimento della VM dal pannello corrisponde proprio ad un shutdown brutale :(
  • Non sono previsti meccanismi di import /export delle VM (qua l’utilizzo di un framework standard sarebbe stato d’aiuto).
  • Al momento, non ho visto meccanismi per gestire il backup e ripristino delle VM
  • Non è possibile impostare priorità o reservation o parametri simili

Per concludere direi che come versione 1.0 sembra discreta (da vedere però come reggerà al carico e soprattutto quale sarà il livello di servizio nel tempo), ma manca per ora di varie funzioni (alcune secondo me fondamenti, come l’import/export).

Perché scegliere un servizio come questo? Questo non saprei dirlo (a parte per chi cerca una soluzione su suolo italiano o in lingua italiana)… visto che vi sono servizi a costi simili (ma con più servizi)… è comunque una possibile scelta, come tale bisogna conoscerla nei suoi pregi e nei suoi difetti…

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Veeam ha da poco lanciato un nuovo sito web:  Backup Academy. Lo scopo del sito (e della community che vi ruota attorno) è erogare formazione sui principi di della virtualizzazione e della data protection, il tutto in maniera indipendente dal prodotto, ossia senza essere in alcun modo specifico ad un particolare tipo di programma di backup. Ma anche in maniera cross-hypervisor, visto che vengono considerati sia VMware ESXi che Microsoft Hyper-V.

Annuncio ufficiale: Backup Academy: Free data protection training & certification for virtualization.

Al momento non ho avuto tempo di guardare la parte di training (che sembra essere buona, visto le persone che tengono i corsi), ma mi sono lanciato direttamente sull’esame… che mi è sembrato un po’ troppo semplice (a parte alcune domande molto buone, le altre sono semplici, oppure banali o anche ripetute). Anche il certificato è migliorabile, visto che che non riporta alcun numero progressivo (o identificativo univoco). Sulla parte di certificaizone, a mio parare, c’è sicuramente ancora da migliorare… oppure trasformarla da certificazione a “semplice” accreditamento :)

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Come si può notare, il nome del blog è cambiato da Virtual Infrastructure a vInfrastructure, coem pure la URL è passata da http://virtual-infrastructure.it alla più corta (e forse più semplice) http://vinfrastructure.it.

Ma non preoccupatevi, i contenuti sono rimasti (e conto di farli crescere) e, soprattutto, i link vecchi continueranno a funzionare.

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Dell Equallogic ha recentemente rilasciato la nuova versione di alcuni software. Da notare però che queste versioni sono catalogate come Early Production Access (EPA) version, che sono comunque completamente supportate in produzione, ma richiedono un’attenta lettura della documentazione e un minimo di pianifizione per l’aggiornamento e l’applicazione.

Come tutti i software Equallogic, anche questi possono essere liberamente scaricati (dal sito www.equallogic.com/support) da chiunque possieda una maintenance attiva.

SAN HeadQuarters V2.2

SAN HQ è un interessante software di monitoraggio (da installare su macchina, anche virtuale, Windows) che ora diventa anche un software di capacity estimation (e volendo anche capacity planning).

Required firmware: V3.3.1 or later

Le nuove funzionalità introdotte in questa versione sono:

  • 95th Percentile Reporting
  • Support for Multiple Server Connections
  • Live View
  • Group Diagnostics Report
  • RAID Evaluator
  • Support for PS Series V5.1 Firmware features, including Audit Logs and DCB Configuration Information
  • Usability enhancements

Host Integration Tools for VMware V3.1

HIT for VMware è un virtual appliance che permette di integrare alcune funzioni di gestione dell’Equallogic direttamente in VMware vCenter Server (inclusi gli allarmi specifici).

Required firmware: VMware vSphere 5.0 or 4.1 (Note – some new features require 5.0)

Le nuove funzionalità introdotte in questa versione sono:

  • Support for VMware Version 5
  • Support for VMFS 5
  • Support for VMware thin provision stun option
  • Support for vStorage API for Storage Awareness (VASA)
  • Support for Datastore Clusters and Storage DRS
  • EqualLogic Datastore Manager option to delete datastores
  • A new method for managing ACL policies is available from the Manage ACL Policy wizard.
    • This wizard can be selected from Auto-Snapshot Manager/VMware Edition (ASM/VE), EqualLogic Datastore Manager, and the Virtual Desktop Deployment Utility.
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