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La divisione Education di VMware ha recententemente applicato un cambiamento ai requisiti di certificazione per il Desktop Virtualization Certification Program. In particolare (ed è già diventato effettivo), la certificazione VMware Certified Associate 4 – Desktop (VCA4-DT) non è più requisito necessario per la registrazione all’esame VMware Certified Professional 4 – Desktop (VCP4-DT).

Per il nuovo percorso vedere la pagina ufficiale della certificazione VCP-DT (di fatto ora basta essere VCP e superare l’esame VCP-DT).

Gli altri requisiti rimangono invariati, in particolare per la certificazione VCAP-DT (della quale comunque ancora non ci sono novità su quando inizierà e/o sul periodo della beta) richiede la certificazione VCP-DT (in teoria richiede anche quella VCP, ma di fatto è implicità, visto che è richiesta anche per la VCP-DT).

Chissà perché è stata fatta questa modifica… forse per semplificare il percorso di certificazione… o forse perché al momento ci sono davvero poche persone certificate VCP-DT? Il problema, a mio parere, è che in questo modo si snatura il ruolo e si rende praticamente inutile l’esame VCA-DT. Non sarebbe stato meglio seguire lo schema della certificazione datacenter e fase semplicemente un esame di tipo VCP-DT e due esami di tipi VCAP?!

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Per l’elenco di tutti gli obiettivi vedere la pagina dell’esame VCP5.

Objective 4.4 – Administer Virtual Machines and vApps

Vedere anche (in inglese): VCP 5 Objective 4.4 – Administer Virtual Machines and vApps.

Identify files used by virtual machines (same as vSphere 4.x)

Vedere la vSphere Virtual Machine Administration Guide (pag. 9).

Identify locations for virtual machine configuration files and virtual disks (same as vSphere 4.x)

Normalmente tutti i file che compongono una VM sono raggruppati all’interno della cartella relativa (e il nome di questa cartella corrisponde normalmente al primo nome della VM stessa e può essere aggirnato con un’operazione di storage migration). Ma in realtà i vmdk possono essere creati o successivamente rilocati (tramite un’operazione di Storage Migration) anche su diversi datastore. Per quanto riguarda invece la possibilità di rilocare i file di swap e snapshot vedere:

Identify common practices for securing virtual machines (same as vSphere 4.1)

Vedere la versione finale del vSphere 4.1 Security Hardening Guide.

Hot Extend a virtual disk (same as vSphere 4.x)

Questa funzione, introdotta per la prima volta in ESX 3.5 Update 2, permette di incrementare la dimensione di un vmdk con la VM in funzione (e non richiede particolari licenze, visto che può funzionare anche nella versione gratuita). Ma una volta che il vmdk è stato incrementato, poi bisogna procedere ad estendere il filesystem del sistema operativo guest.

Per Windows vedere: How to expand a VMDK and extend a partition in for VMware ESX. Da notare che diskpart non funziona sul disco di sistema di Windows 2000/2003 o XP (al suo posto è possibile usare Dell Extpart) e che, a partire da Windows Vista, è possibile estendere il filesystem anche da interfaccia grafica (tramite il Disk Management snap-in).

Configure virtual machine options (similar as vSphere 4.x)

Vedere la vSphere Virtual Machine Administration Guide (pag. 11 e 80).

Configure virtual machine power settings (same as vSphere 4.x)

Vedere la vSphere Virtual Machine Administration Guide (pag. 171).

Configure virtual machine boot options (same as vSphere 4.x)

Vedere la vSphere Virtual Machine Administration Guide (pag. 173). Può essere anche gestito tramite vSphere Web Client.

Configure virtual machine troubleshooting options (similar as vSphere 4.x)

Vedere la vSphere Virtual Machine Administration Guide (pag. 176). Può essere anche gestito tramite vSphere Web Client.

Assign a Storage Policy to a virtual machine (new in vSphere 5)

Vedere la vSphere Virtual Machine Administration Guide (pag. 131).

Verify Storage Policy compliance for virtual machines (new in vSphere 5)

Vedere la vSphere Virtual Machine Administration Guide (pag. 131).

Determine when an advanced virtual machine parameter is required (similar as vSphere 4.x)

Questo punto non è chiarissimo, visto che esistono advances parameter specifici dei file vmx (e che di solito vengono editati a mano), o semplicamente il tab con le advanced virtual machine options (come ad esempio Mem/CPU hotplug, Boot Options, Fibre Channel NPIV, …).

Comunque, in entrambi i casi questi parametri dovrebbero essere usati solo se e quando servono.

Adjust virtual machine resources (shares, limits and reservations) based on virtual machine workloads (similar as vSphere 4.1)

Vedere la vSphere Resource Management Guide.

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Per l’elenco di tutti gli obiettivi vedere la pagina dell’esame VCP5.

Objective 4.3 – Manage Virtual Machine Clones and Templates

Vedere anche (in inglese): Objective 4.3 – Manage Virtual Machine Clones and Templates.

Identify the vCenter Server managed ESXi hosts and Virtual Machine maximums (new in vSphere 5)

Vedere il documento: Configuration Maximums for VMware vSphere 5.0. Le principali differenze rispetto a vSphere 4.1 sono:

  • Virtual Machine Maximums: 32 vCPU (instead of 8 ) and 1 TB vRAM (instead of 255 GB)
  • ESXi Host Maximums: 512 VM per host (instead of 320), 2048 vCPU per host (instead of 512), 2 TB RAM (instead of 1 TB), 256 NFS mounts per host (instead of 64)
  • vCenter Server Maximums: quite the same of v 4.1
  • VUM Maximums: more concurrent operations

Identify Cloning and Template options (similar as vSphere 4.x)

Vedere la vSphere Virtual Machine Administration Guide (pag. 43).

Vi sono differenti possibili scelte per la destinazione: quale cluster e/o host, quale datastore, quale formato di disco VMDK, se eseguire o meno una customization (modifica al sistema operativo guest per cambiarne alcuni parametri, quali il nome, l’IP, …), power on e/o modificare le VM Properties.

Clone an existing virtual machine (similar as vSphere 4.x)

Vedere la vSphere Virtual Machine Administration Guide (pag. 44). Può essere anche gestito tramite vSphere Web Client.

Create a template from an existing virtual machine (similar as vSphere 4.x)

Vedere la vSphere Virtual Machine Administration Guide (pag. 47).

Deploy a virtual machine from a template (similar as vSphere 4.x)

Vedere la vSphere Virtual Machine Administration Guide (pag. 50). Può essere anche gestito tramite vSphere Web Client.

Update existing virtual machine templates (same as vSphere 4.x)

Vedere la vSphere Virtual Machine Administration Guide (pag. 53 e 55).

Deploy virtual appliances and/or vApps from an OVF template (similar as vSphere 4.x)

Vedere la vSphere Virtual Machine Administration Guide (pag. 68).

Import and/or Export an OVF template (similar as vSphere 4.x)

Vedere la vSphere Virtual Machine Administration Guide (pag. 68 e 70).

Determine the appropriate deployment methodology for a given virtual machine application (similar as vSphere 4.x)

Vedere la vSphere Virtual Machine Administration Guide (pag. 15).

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VMware ha annunciato the (per un tempo limitato) vi sarà una nuova opzione per aggiornare la propria certificazione VCP3 (senza perè avere la VCP4) direttamente alla VCP5:

  • fino a fine febbraio 2012 sarà possibile dopo aver seguito il corso vSphere 5: What’s New e ovviamente dopo aver superato l’esame VCP5.

Per maggiori informazioni vedere la pagina ufficiale della certificazione VCP5.

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Dato nel precedente annuncio mancava proprio la nuova versione di VMware View, questo annuncio era prevedibile e atteso.

A parte le nuove funzionalità e dei miglioramenti, forse l’aspetto più interessante è la visione di come si possa evolvere verso un’era definita post-PC. Esistono problemi non banali per avviarsi verso questa strada (in realtà già in parte intrapresa, vedasi ad esempio i tablet e in generale l’approccio web-oriented di molte applicazioni): la gestione/distribuzione delle applicazioni (e su questo VMware punta molto sul progetto Horizon e il progetto AppBlast) e la mobilità/accessibilita dei dati e delle configurazioni degli utenti (su questo VMware punta sul progetto Octopus per la condivisione dei dati e sul Persona Management, già incluso nella versione VMware Premier 5, per la gestione del profilo utente).

Per maggiori informazioni (in inglese):

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Per l’elenco di tutti gli obiettivi vedere la pagina dell’esame VCP5.

Objective 4.2 – Create and Deploy vApps

Vedere anche questo post: Objective 4.2 – Create and Deploy vApps.

Identify vApp settings (same as vSphere 4.x)

Vedere la vSphere Virtual Machine Administration Guide (pag. 179 e 183). Le impostazioni più comuni di una vApp sono:

  • vApp Resources: per definire i parametri relativi a CPU e memory capacity (Share, Reservation, Reservation type, Limit).
  • vApp Startup and Shutdown Options: per definire l’ordine di avvio e spegnimento delle VM all’interno della vApp.
  • vApp Properties: all’interno della Advanced Property Configuration.
  • IP Allocation Policy: vedere il punto successivo sull’IP Pool.

Create/Clone/Export a vApp (same as vSphere 4.x)

Vedere la vSphere Virtual Machine Administration Guide (pag. 178 e 193) e Build & Manage a vApp. Può essere anche gestito tramite vSphere Web Client.

Da notare che il formato di distribuzione della vApp è il formato OVF, inoltre i metadati della vApp risiedono all’interno del vCenter Server database, in questo modo una vApp può essere facilmente distribuita attraverso più host ESXi. D’altra parte l’informazione può essere persa se il database del vCenter Server viene azzerato (o si corrompe) o se un host viene rimosso dal vCenter Server. Per evitare di perdere i metadati si consiglia di salvare la vApps in un OVF package.

Add objects to an existing vApp (same as vSphere 4.x)

Vedere la vSphere Virtual Machine Administration Guide (page 181). Può essere anche gestito tramite vSphere Web Client.

Da notare che una vApp può includere: VM, Resource Pools e altre vApp.

Edit vApp settings (same as vSphere 4.x)

Vedere la vSphere Virtual Machine Administration Guide (page 183) and Edit vApp settings. Può essere anche gestito tramite vSphere Web Client.

Configure IP pools (same as vSphere 4.x)

Vedere la vSphere Virtual Machine Administration Guide (page 191). Da notare che le diverse opzioni per gestire l’allocazione degli IP di una vApp sono:

  • Fixed IP: gli indirizzi sono gestiti e configurati manualmente. Non è necessario alcun IP pool.
  • Transient IP: gli indirizzo sono automaticamente allocati, all’accensione della vApp, usando un IP pool da un range specificato. Gli indirizzi sono rilasciati appena la vApp viene spenta.
  • DHCP: viene utilzzato un DHCP server per l’assegnazione degli indirizzi.

Suspend/Resume a vApp (same as vSphere 4.x)

Vedere la vSphere Virtual Machine Administration Guide (pag. 194 e 195). Può essere anche gestito tramite vSphere Web Client.

Determine when a tiered application should be deployed as a vApp (similar as vSphere 4.x)

Vedere la vSphere Virtual Machine Administration Guide (pag. 177) e vApps in vSphere 4, and why they’re very, very useful. Notare che per utilizzare le vApps è necessario disporre sia del vCenter Server, ma anche della licenza del DRS.

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Per l’elenco di tutti gli obiettivi vedere la pagina dell’esame VCP5.

Objective 4.1 – Create and Deploy Virtual Machines

Vedere anche questo post: Objective 4.1 – Create and Deploy Virtual Machines.

Identify capabilities of virtual machine hardware versions (new in vSphere 5)

Vedere la vSphere Virtual Machine Administration Guide (pag. 81) e Virtual Machine Hardware Version 8

Identify VMware Tools device drivers (similar as vSphere 4.x)

Vedere VMware KB: Overview of VMware Tools

Identify methods to access and use a virtual machine console (same as vSphere 4.x)

Come nelle precedenti versione è possibile utilizzare la console attraverso il vSphere Client, ma anche tramite il vSphere Web Client. Ma, una volta che il sistema operativo guest è stato installato, si consiglia di utilizzare procotolli più specifici di rete per l’accesso remoto alla VM (come SSH per Linux e RDP per Windows).

Identify virtual machine storage resources (similar as vSphere 4.x)

Vedere la vSphere Virtual Machine Administration Guide (pag. 9).

Place virtual machines in selected ESXi hosts/Clusters/Resource Pools (same as vSphere 4.x)

Vedere la vSphere Virtual Machine Administration Guide (pag. 29).

Configure and deploy a Guest OS into a new virtual machine (same as vSphere 4.x)

Vedere la vSphere Virtual Machine Administration Guide (pag. 33 e 40).

Configure/Modify disk controller for virtual disks (same as vSphere 4.x)

Vedere la vSphere Virtual Machine Administration Guide (pag. 36) e Virtual SCSI Adapter type.

Configure appropriate virtual disk type for a virtual machine (similar as vSphere 4.x)

See the vSphere Virtual Machine Administration Guide (pag. 36 e 121) e VMDK virtual disk type.

Create/Convert thin/thick provisioned virtual disks (same vSphere 4.x)

See the vSphere Virtual Machine Administration Guide (pag. 129).

Configure disk shares (similar as vSphere 4.1)

Vedere la vSphere Virtual Machine Administration Guide (pag. 128). Disponibile anche dal vSphere Web Client.

Install/Upgrade/Update VMware Tools (same as vSphere 4.x)

Vedere la Guest Operating System Installation Guide.

Configure virtual machine time synchronization (same as vSphere 4.x)

Vedere Timekeeping best practices for Linux guests e Timekeeping in VMware Virtual Machines.

Convert a physical machine using VMware Converter (similar as vSphere 4.x)

Da notare che il vCenter Server non include più un Converter (noto anche Converter Enterprise). Bisogna quindi utilizzare lo Standalone Converter edition (al momento è in versione 4, ma la versione 5 è già in beta avanzata ed è disponibile pubblicamente). Vedere anche la VMware vCenter Converter Standalone Documentation.

Import a supported virtual machine source using VMware Converter (similar as vSphere 4.x)

Vedere la VMware vCenter Converter Standalone Documentation.

Modify virtual hardware settings using VMware Converter (similar as vSphere 4.x)

Vedere la VMware vCenter Converter Standalone Documentation.

Configure/Modify virtual CPU and Memory resources according to OS and application requirements (similar as vSphere 4.x)

Vedere What’s New in Performance in VMware vSphere™ 5.0 e Performance Best Practices for VMware vSphere 4.1.

Configure/Modify virtual NIC adapter and connect virtual machines to appropriate network resources (same  as vSphere 4.1)

Vedere la vSphere Virtual Machine Administration Guide (pag. 107) e Virtual NIC type.

Determine appropriate datastore locations for virtual machines based on application workloads (similar as vSphere 4.x)

Esistono varie opzioni:

  • Store all virtual machine files in the same location on a datastore: soluzione tipica dove tutto è all’interno della cartella della VM.
  • Store all virtual machine files in the same datastore cluster (richiede lo SDRS): soluzione dove la distribuzione del VMDK sarà gestita dallo SDRS, secondo le sue regole.
  • Store virtual machine configuration files and disks in separate locations: soluzione dove la suddivisione dei vari VMDK è stabilita a priori (e potrà essere cambiata solo con uno storage migration).

Riguardo alle differenti scelte, queste ovviamente dipendono dal tipo di datastore (quale RAID level, quanti e quali dischi, …), dal tipo di workload e dai suo requisiti in termini di storage, dall’uso o meno del SIOC (se il datastore è condiviso con altre VM, …). D’altra parte non aspettatevi troppi dettagli per l’esame VCP5… in fondo ci saranno gli esami VCAP per un livello più appronfondito.

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