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Con il rilascio del nuovo VMware vSphere 5.0 U1 suite, è stato rilasciata anche una nuova release di VMware View (benché nella documentazione della versione 5.0 si indichi la piena compatibilità con tutte le versioni vSphere 5.0).

Novità di View 5.0.1

Questa nuova maintenance release include le seguenti parti:

  • VMware View Connection Server 5.0.1, which also includes replica server, security server, and View Transfer Server
  • VMware View Agent 5.0.1
  • VMware View Client for Windows 5.0.1

VMware View 5.0.1 include le seguenti nuove funzionalità:

  • New bundled Mac OS X client – The new PCoIP-enabled View Client for Mac OS X is now bundled with this release. For more information, see the VMware View Client for Mac OS X Release Notes.
  • Client SSL requirement– View Client for Windows 5.0.1, View Client 1.4 for Mac OS X, and the other View 1.4 clients require SSL for connections to View Connection Server. Therefore, you must enter a fully qualified domain name for View Connection Server, rather than an IP address, in the View Server field of View Client.By default, View Client then checks the server certificate that View Connection Server presents. For more information, see the topics about configuring certificate checking in the VMware View Installation document and in the Using VMware View Client documents for the various platforms of View Client.

Notare che manca sempre il supporto del Local Mode per le VM con virtual hardware 8 (e in questo caso tra l’altro non solo manca il supporto, ma proprio non funziona). Rumors indicano che bisognerà aspettare una nuova major release.

Per maggiori informazioni vedere le VMware View 5.0.1 Release Notes. Per i problemi risolti vedere l’apposita sezione Resolved Issues.Per scaricare la nuova release andare nella relativa download page.

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VMware ha rilasciato l’update 1 di vSphere 5.0 che include ESXi 5.0 Update 1 e vCenter Center (e relativi moduli) 5.0 Update 1 (indicato come build 639890).

Per l’elenco di tutti i problemi risolti e delle relative patch incluse in nell’aggiornamento di ESXi vedere la KB 2010823. Per maggiori informazioni, l’elenco dei problemi noti rimasti, la compatibilità e le nuove funzioni vedere ESXi 5.0 Update 1 Release Notes.

Per maggiori informazioni sull’aggiornamento di vCenter Server vedere il vCenter Server 5.0 Update 1 Release Notes.

Riguardo alle novità introdotte in ESXi 5.0 Update 1:

  • Support for new processors – ESXi 5.0 Update 1 supports new AMD and Intel Processors. See the VMware Compatibility Guide for details.
  • Support for additional guest operating systems – ESXi 5.0 Update 1 adds support for Mac OS X Server Lion 10.7.2 and 10.7.3.
  • New or upgraded device drivers – ESXi 5.0 Update 1 adds support for Native Storage Drivers for Intel C600 series chipset and upgrades LSI MegaRAID SAS driver to version 5.34.

Stranamente è stato dato poco risalto ad un’altra interessante notivtà (anche se in realtà si parla di un ritorno): VAAI Thin Provisioning Block Reclaim/UNMAP is back in 5.0U1.

Riguardo alle novità introdotte in vCenter Server for Windows 5.0 Update 1:

  • Guest Operating System Customization Improvements: vCenter Server adds support for customization of the following guest operating systems:
    • Windows 8
    • Ubuntu 11.10
    • Ubuntu 11.04
    • Ubuntu 10.10
    • Ubuntu 10.04 LTS
    • SUSE Linux Enterprise Server 11 SP2

VMware vSphere 5.0 Update 1 è scaricabile dalla pagina vSphere download page. Da notare che al momento non esiste la nuova versione del virtual appliance per vCenter Server.

Per maggiori informazioni (in italiano) vedere anche questi post:

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Qualche settimana stavo giusto pensando a come potrebbero cambiare i rapporti di forza tra Dell e i vari partner di networking, dopo l’acquisizione di Force10.

Se per Brocade e ArubaNetworks (per i PowerConnect B e W rispettavamente) al momento non vedo modifiche sostanziali, ero più dubbioso sull’evolversi del rapporto con Juniper, visto che la linea PowerConnect J oramai era stata relegata praticamente solo a soluzioni di sicurezza.

Ma qualche ora fa c’è stato l’annuncio congiunti di Dell e SonicWALL di una possibile acquisizione da parte di Dell. Dopo questo annuncio, si avrà un nuovo caso EMC2 con il sciogliersi del rapporto di partnership? Del resto i prodotti PowerConnect B, W e J sono prodotti su licenza dei rispettivi vendor e quindi è naturale che prima vengano favori i prodotti “nativi” Dell.

Per chi si ricorda, tra l’altro, la partnership con SonicWALL non è nuova… pochi mesi prima dell’accordo con Juniper era stato un accordo (sicuramente a livello europeo, ma probabilmente non solo) per la vendita delle soluzioni SonicWALL… accordo però che andato scemando (ma evidentemente non del tutto) con l’introduzione dei prodotti Juniper.

Vedremo le evoluzioni e anche le future acquisizioni (già avevo commentato quella del prodotto di backup di qualche settimana fa).

Annuncio ufficiale: Dell Announces Intent to Acquire SonicWALL

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A volte, o per attività di test e/o laboratorio, o per necessità di altra natura, può essere necessario disporre di uno storage compatibile con VMware (e/o altri hypervisor) implementato in software, in modo da condividere dischi locali di un server o di una macchina generica.

Se i dischi locali sono nell’host, la soluzione è usare un appliance che già fa questo (genericamente indiricati come VSA – Virtual Storage Appliance), se i dischi sono su un server Linux/Unix la soluzione NFS potrebbe essere la più naturale (ma sarebbe compatibile solo con VMware vSphere). Ma se abbiamo una macchina Windows?

Per Windows Server 2008 R2 il problema non sussiste, visto che l’iSCSI Target Microsoft è scaricabile gratuitamente (inizialmente era a pagamento, ma da circa un anno è divenuto gratuito). In Windows Server 2012 diviene persino parte del sistema operativo. Esiste anche una pagina in italiano con varie informazioni a riguardo (Microsoft iSCSI target: free download).

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Come riportato sulla pagina  “Product End of Life” del sito VMware, la vecchia suite Virtual Infrastructure 3.5 (ossia ESX/ESXi 3.5 e vCenter Server 2.5) ha oramai superato i limiti sia per la General Availability che per la End of Availability. Nonostante tutto, VMware ha rilasciato delle patch per questi prodotti, forse in virtù del fatto che alcuni clienti sono rimasti (ad esempio per ragioni di compatibilità) ancora su questa piattaforma.

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Nel post precedente ho descritto alcuni modi per verificare la veridicità di una certificazione VMware, al fine di evitare i “furbetti del quartierino” o i millantatori, ma più che altro per tutelare chi ha speso tempo, energie e denaro in certificazioni.

Ad integrazione aggiungo un utile servizio che permette di validare un risultato di un esame presso un centro VUE: Authenticate a VUE Score Report.

Per le certificazioni di altri vendor esistono altri metodi:

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Qualche giorno fa mi era capitato di vedere nella Community VMware una persona che millantava la certificazioni VCDX (insieme a tante altre) senza averne diritto (o almeno senza aver dimostrato di possederla realmente). Dato che uno dei problemi legati alla validità di una certificazione è data dalla sua credibilità è opportuno capire come scoprire i comportamenti fraudolenti.

Ovviamente stiamo parlando scoprire di chi dichiara di possedere una certificazione senza realmente averla… non di ha ottenuto una certificazione “barando” e non ha le capacità e/o la conoscenza che dovrebbe derivare da quella certificazione. La vera capacità la si può verificare solo “mettendo alla prova” la persona…. Ma è anche vero che per certe certificazioni (come ad esempio la VCDX) è praticamente impossibile conseguirne il risultato senza possederne le capacità.

Tornando a come verificare l’autenticità di una certificazione, al momento esiste uno strumento che mantiene il transcript di tutte le certificazioni VMware (e anche di alcuni accreditamenti) ma purtroppo al momento è solo privato per ogni singola persona: quindi o lo consultate on-line (da una postazione non spooffabile) insieme alla persona che dovrà inserire le proprie credenziali, oppure non è utilizzabile (troppo facile falsificarne uno screenshoot). Per ogni certificazione esiste pure una copia cartacea (su cartoncino) del certificato stesso… se può essere difficile (ma non impossibile) falsificare il cartaceo è ovviamente banale falsificarne una versione scannerizzata. Purtroppo non esiste una versione elettronica che risolverebbe il problema (nel caso fosse poi digitalmente firmata da VMware).

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