Durante il recente VMworld EU, in particolare il mercoledì, ho incontrato alcune persone di Nexenta: Jim Ash (VP of Sales) e Jim Fitzgerald (VP of Business Development & Alliances). Dato che avevo già avuto l’occasione di parlare con altre persone di Nexenta durante l’ultimo Open Storage Summit EMEA 2012, questa era l’occasione di sentire qual è stata l’evoluzione di questi mesi sia dell’azienda che dei loro prodotti e delle partnership.
Riguardo l’azienda, il Q3 2012 è stato il loro migliore segnando una crescita sia nelle persone, che nei clienti (alcuni anche con storage di 100 PB) e con l’incremento del numero di uffici in Europa (oltre ai già esistenti uffici in Olanda, Regno Unito e Germania se ne è aggiunto uno in Italy e per precisione a Milano).
Riguardo i prodotti, possiamo dire che ben si sposano con la filosofia del Software Defined Storage, dato che il loro approccio è stato sempre quello di focalizzarsi solo sulla parte software, lasciando la libertà di scegliere l’hardware preferito (a patto che sia in HCL) o delegando a partner lo sviluppo di soluzioni complete. Ricordo che il loro prodotto di storage è basato sul filesystem ZFS.
Attorno alla loro soluzione di storage hanno sviluppato altre soluzioni, come ad esempio quella specifica per gli ambienti VDI: NexentaVSA for View (N4V). Tempo fa avevo già scritto a riguardo di questa soluzione (vedere i post relativi all’introduzione, all’architettura, al deployment e all’uso) ma nel frattempo è uscita dalla beta ed è diventata ufficiale. Al momento il numero di sistemi produzione è relativamente basso (mi parlano di una decina), ma è destinato a crescere rapidamente (anche virtù di alcune partnership).
Infatti è decisamente interessante la novità, annunciata il martedì 9 ottobre, della partnership con Cisco (in realtà iniziata alcuni mesi fa) per entrare a far parte del VMware Rapid Desktop Program con una soluzione scalabile e ad alte prestazioni per gli ambienti VDI, unendole particolari funzionalità di N4V, quali il deploy semplificato e l’ottimizzazione automatica, ad una soluzione completa e pacchettizata.
Jim Fitzgerald mi ha descritto la soluzione in dettaglio che è basata, per la parte software, su N4V e, per la parte hardware, sulla soluzione USC B230 (per la virtualizzazione) con UCS C240 per la parte NAS (da notare che l’intera soluzione hardware, sia nei server, storage, switch è totalmente Cisco based, dimostrando come Cisco stia provando in tutti i modi di entrare in questo mercato anche in modo diretto e non solo con le varie soluzioni vBlock based).
Ogni lama è dotata di due dischi SSD (per aumentare le prestazioni e per sfruttare la località dei dati); mentre per la parte NAS esistono due soluzioni: una a doppio NAS per implementare una soluzione con Nexenta HA e poter disporre di uno storage completamente persistente, e una a singolo NAS con qualche limitazione in più (per maggiori informazioni sul tipo di storage in ambito VDI, rimando a questo articolo: Storage per VDI: locale o condiviso?). La soluzione può scalare fino a 1600 utenti per chassis con la garanzia di più di 70 IOPS per utente (dei quali 75% solo di scrittura)… numeri decisamente interessanti!
Esiste anche una soluzione all-in-one e “piccola” (per meno di 150 utenti) basata unicamente su un C240 e pensata specificatamente per ambienti SMB o ROBO.
Da notare che questa soluzione, nel suo complesso, è venduta da Cisco con dei loro SKU. Il costo stimanto per posto di lavoro è di circa $470 (per una soluzione persistent) o di $429 (per una soluzione non persistente), prezzi per includono sia i costi hardware che quelli software.
Per maggiori informazioni su queste soluzioni, vedere il Solution Brief.
Nexenta ha anche annunciato un’altra partnership, sempre nel settore del VDI, con ClearCube Technology, un’azienda specializzata in soluzioni di desktop virtualization, con interessanti prodotti di Zero Client, ma non solo.
Alla fine abbiamo parlato anche del possibile porting dei loro prodotti verso altri hypervisor (come Hyper-V) o altre piattaforme (come XenDesktop). Mi hanno confermato che stanno valutando questa possibilità, ma al momento sono molto concentrati sullo sviluppo delle soluzioni attuali sulla piattaforma VMware. Requisito per passare ad altre implementazione è quello sulla fattibilità tecnica in primis (ad esempio Hyper-V ha un set limitato di Guest OS supportati), a cui vanno aggiunti quello relativo al know-how e sulla fattibilità commerciale.
Ho anche provato a chiedere cosa ne pensano dell’interesse di VMware riguardo al Software Defined Storage (SDS) e soprattutto al fatto che si stia muovendo per realizzare delle soluzioni in quest’area (come VSA, ma anche una soluzione più completa e più scalabile) e la loro risposta è stata serafica: secondo loro l’aver sviluppato una soluzione di SDS già da anni gli fornisce una grande vantaggio temporale oltre che di esperienza; inoltre il loro core business ruota attorno a questi aspetti, mentre per altri questi sono solo una parte di tante altre tecnologie, disperdendo quindi le risorse e le energie. Va comunque detto che un po’ di sana competizione non fa mai male e, in generale, aiuta tutti a migliorarsi.