Il VMworld EU 2018 si è concluso ed, come al solito, è ora di tirare le somme su quanto è successo. Ci sono stati novità rispetto all’edizione americana? O rispetto all’anno scorso?
Partiamo da quello che verrà, perchè già si conoscono i primi dettagli del VMworld EU 2019. Che si svolgerà (ancora) a Barcellona e che è previsto sempre a Novembre dal 4 al 7. Per saperne di più ci si può iscrivere come VMworld Insider e ricevere le ultime novità.
Tornando al VMworld EU 2018, è già possibile vedere le due general session on-demand direttamente sul sito del VMworld.
Nella prima keynote (Technology Superpowers) si è iniziati a snocciolare alcuni numeri e a festeggiare ventesimo anniversario di VMware (e decimo del VMworld Europeo).
Successivamente Pat Gelsinger, CEO di VMware, e Ray O’Farrell, CTO di VMware, hanno discusso di quali siano i “superpoteri tecnologici” necessari per muoversi nel mondo dirompente della tecnologia. In particolare nel mondo del cloud, del mobile, del networking e della sicurezza – oltre che trattare aree emergenti come IoT, intelligenza artificiale, machine learning, edge computing e container.
Nella seconda keynote (Pioneers of the Possible) Sanjay Poonen, COO, VMware Customer Operations, darà il via al secondo giorno, conversando con diversi clienti che hanno intrapreso il percorso di trasformazione digitale. La maggior parte delle interviste sono state pensate per dimostrare come sia possibile trasformare il business abbracciando le soluzioni di data center definiti da software, cloud ibrido, cloud nativo del cloud e soluzioni di spazio di lavoro digitale, preparando le organizzazioni per il futuro.
Successivamente Robin Matlock, VMware CMO, ha ospitato Martha Lane Fox, donna d’affari britannica, filantropo e funzionario pubblico. È anche Commander of the Most Excellent Order of the British Empire, un onore conferito direttamente dalla regina d’Inghilterra. La baronessa Lane Fox è la fondatrice e presidente esecutivo di Doteveryone.org.org.uk, un think tank indipendente e di beneficenza che sostiene la tecnologia responsabile per un futuro più giusto. Ha condiviso la sua prospettiva sull’innovazione, l’educazione e lo sviluppo di una tecnologia responsabile.
Quello che però è mancata è stata una vera keynote tecnica… totalmente assente e questo anche a causa del format “ristretto” del VMworld Europeo rispetto a quello Americano. Ma anche di come il messaggio di VMware abbia ancora cambiato focus… meno focalizzato per le persone tecniche e più orientato ai cosiddetti C-levels delle aziende. Del resto rispecchia anche il tipo di interlocutori che oggi VMware affronta, sempre meno il reparto tecnico e sempre più direttamente i piani alti aziendali.
Riguardo gli annunci non siamo certi ai livelli degli annunci del VMworld US 2018, ma qualcosa c’è stato.
In particolare l’annuncio di VMware Cloud Foundation 3.5, la piattaforma SDDC unificata di VMware per il cloud ibrido e basata sulle tecnologie di computing, storage e virtualizzazione di rete di VMware per fornire uno stack software integrato nativo che può essere utilizzato in sede per la realizzazione di un cloud privato o eseguito come servizio dal cloud pubblico. Aggiorna all’ultima versione dei diversi prodotti, include finalmente il supporto completo per NSX-T!
Anche prodotti come vRealize Suite 2018 e VMware vSphere Platinum, hanno avuto il loro spazio, ma in realtà molto era già stato detto all’evento VMworld US 2018.
Si è parlato anche di acquisizioni, partendo da quella oramai consolidata di CloudHealth Technologies, a quella totalmente nuova di Heptio, ma anche con un po’ di spazio per quella di IBM e Red Hat. Già… IBM l’ha fatta da padrona nella prima keynote…. curioso, ma a dimostrare come VMware cerchi sempre di più di spingersi nel cloud, ed IBM è uno dei partner maggior.
Ma ovviamente il principale partner per il cloud è diventato AWS è l’annuncio principale è stata l’estensione di VMware Cloud on AWS in nuove region, con l’obbiettivo dichiarato di portare questa soluzione in tutte le region di AWS. Per maggiori informazioni vedere questo sito.
C’è stato anche spazio per alcuni progetti in divenire come ad esempio:
Se le general session non sono state tecniche, almeno le breakout session si sono rivelate migliori rispetto agli anni precedenti… il livello tecnico è decisamente aumentato e finalmente il livello dichiarato corrisponde a quanto atteso.
Tra l’altro le migliori sessioni sono già disponibili nell’area On-Demand Video Library.
Riguardo la Solution Exchange al solito è ridotta rispetto all’edizione americana, ma non saprei dire se è più piccola rispetto all’anno scorso… Alcuni partner non c’erano o erano ridimensionati, ma vi erano anche partner nuovi e anzi… alcune interessanti sorprese.
Certo l’evento continuta a soffrire del fatto di essere il fratello minore di quello americano, ma soprattutto di essere ad una distanza di pochi mesi.
Rimane comunque un evento da non perdere. Se non altro per la community che si fa sempre più differente e sempre più grande.
L’anno scorso, ad esempio vi era stata un’apertura al mondo OpenSource, dove però al momento riguarda più che altro le iniziative della parte {code}. Questa parte è sicuramente cresciuta ed è stata inclusa ad esempio nelle iniziative come l’hackaton.