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Uno dei vantaggi degli storage Dell PowerVault della serie MDxxx è che utilizzano dischi con baie identiche a quelli dei server (ovviamente a seconda della generazione, vi saranno baie dei server G9 o baie dei server G10, 11 e 12) con dischi che teoricamente sono interscambiabili. Nella pratica poi questo era vero con i modelli MD30xx e derivati, ma con le serie recenti vi sono dei blocchi a livello di firmware (come del resto spesso accade anche con altri storage).

Il problema tipico che si ha quando si riciclano dischi già usati, è che lo storage non li riconosca come “vergini” e li marchi come “foreign disk” senza dare la possibilità di usarli, ad esempio per costruire un nuovo disk group.

In questi casi l’unica soluzione è ricorrere alla linea di comando, tramite la quale è possibile re-inizializzare i dischi.

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Il percorso di aggiornamento da Veeam Backup & Replication 6.x (6.0 o 6.5) verso l’ultima versione 7 è abbastanza semplice e veloce: basta aggiornare prima il Backup Enterprise Manager (se presente) e successivamente la parte di Backup & Replication part, ed infine applicare la patch per portare il prodotto alla versione 7.0 R2. Tutta la procedura, su un sistema singolo, richiede circa una 30 minuti.

Naturalmente prima bisogna verificare di disporre del file di licenza (la versione 7.x richiede file diversi, ma è comunque semplice verificare con un editor di testo la versione all’interno del file di licenza), come pure la lista di compatibilità hardware e software compatibility (per maggiori informazioni sui requisiti di sistema vedere le informazioni per la versione specifica per Hyper-V o per quella per vSphere).

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Come già scritto in un post precedente, con l’introduzione di vSphere 5.0 oltre alla versione installabile di vCenter Server (che richiede sempre un sistema operativo Windows) esiste anche una versione sotto forma di Virtual Appliance (chiamata VMware vCenter Server Virtual Appliance).

VMware vCenter Server Virtual Appliance (vCSA) è un VA ufficiale di VMware che può essere utilizzato in alternativa di una installazione completa del VMware vCenter Server. A differenza della versione installabile, non richiede Windows Server, ma è bensì basata su una distribuzione Linux (in particolare una SuSE Enterprise).

Nelle varie versioni è stata di volta in volta migliorata, sia nel deploy (disponibile finalmente anche in forma di singolo file OVA), sia nell’occupazione di spazio (paradossalmente il download dell’OVA è più piccolo anche della ISO della versione installabile), sia nel database embedded (passato da un poco flessibile IBM DB2 ad un più funzionale PostgresQL o vPostgres come lo chiama VMware) e soprattutto nella procedura di aggiornamento dell’appliance stesso.

Con il rilascio di vSphere 5.5 il vCenter Server Appliance è diventato ancora più appetibile non più soltanto per ambienti di test o piccole installazioni, ma anche per ambienti di medie e grandi dimensioni dato che introduce nuovi limiti (usando il database embedded) di tutto rispetto: 100 host o 3000 VM (questo dato non deve stupire più di tanto, visto che era noto che già raggiungessero questi limiti con le infrastrutture degli Hands on Labs).

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VMware ha rilasciato da poco un nuovo esame per ottenere la certificazione VMware Certified Professional 5 – Data Center Virtualization (VCP5-DCV) completamente basato su VMware vSphere 5.5 (il codice VUE di questo nuovo esame è VCP550). L’esame precedente (codice VCP510) era basato su vSphere 5.0/5.1.

Entrambi qualificano per la certificazione VCP5-DCV che, se già si possiede, non è necessario sostenere l’esame sulla nuova piattaforma (riguarda quindi i nuovi candidati). Notare che non cambiano i requisiti per questo esame e, per chi inizia il percorso da zero, il corso rimane obbligatorio (per maggiori informazioni vedere la pagina ufficiale). Notare anche come anche per gli esami VCP ora sia necessaria richiedere un’autorizzazione (come capitava per quelli VCAP).

E’ un cambio di rotta interessante sull’approccio tradizionale di tenere esami indipendenti dalla minor version, come discusso in questo post: Esami VMware e relative versioni dei prodotti. Ma del resto qualcosa di simile era già accaduto con la certificazione VCP-Cloud, dove l’esame VCP-IaaS era basato su vCloud 1.5 e quello VCP-Cloud su 5.1.

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Dopo aver aggiornato il vCenter Server è possibile passare agli host. L’aggiornamento degli host ESXi può essere completato in diverse modalità:

  • aggiornamento manuale con il CD di installazione di ESXi (selezionando poi la voce upgrade and keep VMFS datastore)
  • aggiornamento manuale tramite CLI
  • aggiornamento automatico tramite vSphere Update Manager (VUM)

Esistono poi altre modalità, tutte discusse nella VMware KB 2058352 (Methods for upgrading to ESXi 5.5).

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L’aggiornamento del vCenter Server e di tutte le sue componenti è forse (almeno per l’aggiornamento a vSphere 5.5), la parte più critica, per il possibile verificarsi di problemi, legati prevalentemente al SSO (cambiato rispetto alla versione implementata in vSphere 5.1). Poco prima di Natale, VMware ha rilasciato la versione di vSphere 5.5b (pensata per risolvere problemi a vCenter Server, in particolare alla versione appliance). Ovviamente è consigliato usare questa versione (o qualunque più recente) anche (e soprattutto) per gli aggiornamenti.

Notare come la maggior parte dei problemi sia legata al SSO, ma non mancano problemi sull’autenticazione o sulle statistiche:
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La procedura di aggiornamento a VMware vSphere 5.5 è relativamente simile a quella per aggiornare a vSphere 5.1 (o anche a vSphere 5.0), visto che buona parte delle considerazioni rimangono tuttora valide.

Prima di tutto è meglio valutare attentantamente se aggiornare oppure no ed a tale proposito rimando al post: VMware vSphere 5.5 – Aggiornare o non aggiornare?

In particolare è opportuno fare riferimento all’Upgrade Guide ufficiale e comunque valutare se potrebbe essere meglio una reinstallazione degli host o del vCenter Server (opzione sicuramente valida per piccole realtà).

Vi sono comunque degli aspetti generali da tenere in considerazione in qualunque upgrade di vSphere:

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