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Nutanix-NoSANNutanix è diventata una realtà molto conosciuta nel mondo dello storage, in particolare di quello hyper-converged (è stata una dei pionieri, se non il pioniere, in questa nuova vision dello storage).

L’azienda è stata fondata nel “lontano” 2009 (quindi anche se ancora viene chiamata startup è già un’azienda matura) con la vision di applicare il concetto di web-scale tipico nel nascente mondo cloud anche al mondo dello storage e dell’IT in generale. Ricordiamo che nel 2009 lo storage era ancora relativamente tradizionale, basato sui concetti di SAN (soprattutto) e NAS. Da allora, e anche grazie a Nutanix, si è iniziato a parlare di no-SAN, no-LUN, hyper-converged e web-scale storage.
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Con l’annuncio di vSphere 6.0 non solo si hanno avuto le nuove versioni dei prodotti della vCloud Suite, ma di conseguenza sono stati annunciate anche le relative nuove certificazioni VMware. E non si tratta solo di una nuova versione delle certificazioni esistenti, ma di un discreto cambio nella struttura nei percorsi e anche dei vari livelli.

Anche se le regole di aggiornamento delle certificazioni sono state dichiarate (e queste almeno non sono troppo dissimili dalle precedenti), rimane comunque una struttura dell’intera roadmap abbastanza diversa diversa rispetto a quella delle certificazioni basate su vSphere 5.

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APAC edition of #vBrownbag is managed by my friend Alastair Cooke (the creator of AutoLab) and actually he is covering the VCP6-Desktop blueprint. One big news of the new version of this certification is the part related to VMware Mirage: the entire section 5 is dedicated to Install, Configure, and Manage VMware Mirage.

How don’t know how much will impact the related exams (I’ve not took it yet), but for sure mean a more End User Computing perspective rather that something related only to the View part.

In the next APAC #vBrownbag session I will give an overview of VMware Mirage and following the different blueprint objectives:

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Con la diretta live sono stati annunciati i primi 25 e subito dopo sono stati pubblicati anche i risultati della “competizione” annuale Votate per i top VMware & virtualization blog.

I risultati e le liste dei migliori blog in ambito virtualizzazione sono disponibili sul sito vSphere-land. I primi posti di ogni categoria forse non rappresentano una sorpresa (nella maggior parte dei casi erano quelli che, giustamente, mi aspettavo), con una buona predominanza di persone VMware e Nutanix… ma anche di VCDX… ma soprattutto con l’evidenza che chi lavora molto (incluse le partecipazioni ai VMUG) ottiene grossi risultati. Il primo posto ovviamente non era in dubbio… oramai è più una conferma o un modo per iniziare la lista, ma il primo è sicuramente Duncan Epping.

Anche se può essere falsato o polarizzato, rimane comunque un evento importante e riconosciuto: non rappresenta necessariamente una classifica di chi è meglio di chi… ma sicuramente un’ottima lista di persone da seguire. Ed è diventato un appuntamento ricorrente in questo periodo dell’anno (per chi è interessato sulla storia di questo evento, veda il post: History of the Top vBlog).

Anche quest’anno ho ricevuto un po’ di voti e il sito vInfrastructure si è piazzato 21° nella classifica generale (partendo dalla posizione 29 dell’anno scorso, 40 di due anni fa e 54 di tre anni fa quando ho iscritto il sito, per la prima volta, alla competizione). Quindi un crescendo continuo!

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Le principali motivazioni per diventare vExpert non devono certo essere legate ai possibili vantaggi del programma. Ed una volta nominati (per me è il sesto anno di fila) bisogna pensare più a quello che si può dare rispetto a quello che ci si deve aspettare e/o pretendere.

Ma sarei un grande ipocrita a negare che vi siano anche indubbi vantaggi pratici nell’essere un vExpert!

Ufficialmente, VMware (in accordo alle relative FAQ) riconosce come beneficio maggiore l’essere parte del programma stesso. Ma, come detto in precedenza, deve essere più un onere che un onore essere vExpert o quanto meno si deve ragionare più in un’ottica di dare (in termini di contributi alla comunità) oltre che di avere.

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Il rilascio del nuovo VMware vSphere 6.0, ora finalmente disponibile per il download, include una serie di interessanti nuove funzionalità e presenta caratteristiche di maggiore scalabilità, tanto da renderlo interessante sia per nuove implementazioni che per i clienti già esistenti. Ma ha senso implementare una nuova infrastruttura direttamente con la versione 6.0 piuttosto che la 5.5 e, soprattutto, ha senso aggiornare subito alla versione 6.0? Come ogni nuova versione vi sono sicuramente delle considerazioni da fare prima di qualunque cambiamento.

In particolare per l’upgrade bisognerebbe consultare prima di tutto il vSphere Upgrade Center, poi le VMware Product Interoperability Matrix e la VMware Compatibility Guide. continue reading…

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Nota: esiste una versione di questo post con contenuti più aggiornati.

Uno dei principali motivi per non aggiornare subito a vSphere 6.0 (o non implementarlo in produzione) è legato alla lista di compatibilità.

Non solo hardware (anche perché una buona parte dell’hardware compatibile con vSphere 5.5 lo è anche con la versione 6.0, ma non bisogna darlo per scontato), ma suprattutto per la parte software ed, in particolare, i programmi di backup di terze parti!

In fondo il backup è l’unico che non può e non deve avere problemi, almeno non di integrità… sarebbe stupido rischiare con software beta o software non ancora supportato, soprattutto in produzione!

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