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In questa pagina saranno raccolte tutte le slide del primo meeting 2015 del VMUG Italiano svoltosi il mercoledì 4 marzo 2015, a Verona.

Grazie a tutti coloro che hanno partecipato all’evento!

L’affluenza è stata alta (considerando che non era in una grande città) e come al solito le sessioni sono state apprezzate. Un grazie speciale va agli sponsor che hanno supportato l’iniziativa: PernixData, Veeam, Zerto e VMware.

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Il primo meeting del 2015 sarà, per la prima volta, nel Nord-Est e precisamente a Verona, il 4 marzo 2015.

Per l’iscrizione all’evento utilizzare la relativa pagina sul sito del VMUG.

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Con la nuova suite VMware vSphere 6.0 vi sono diversi migliorie in tutti i campi principali. Anche dal punto di vista della disponibilità vi sono interessanti novità che meritano un approfondimento.

Benché all’apparenza vSphere HA sembri lo stesso (rispetto alle versione 5.x), fatto salvo il supporto a cluster fino a 64 nodi, in realtà vi sono diversi miglioranti e anche alcune nuove funzioni:

  • Novità in ambito guest cluster (con tecnologie Microsoft)
  • Nuova funzione vSphere VM Component Protection (VMCP)
  • Miglior gestione del Network partition manament
  • Nuovo VMware FT-SMP

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Il nuovo VMware vSphere 6.0, annunciato da poco, ha ulteriormente alzato i limiti già decisamente elevati della versione 5.5 portandoli ad un traguardo di tutto rispetto.

Sicuramente sono molto di più di quanto potrebbe servire nella media (soprattutto se ci caliamo nella realtà italiana), ma ricordiamoci che in alcuni casi vi è la necessità di soluzioni molto dense e verticali (ad esempio in soluzioni cloud o VDI). Inoltre vi è il caso delle business critical application che richiedeno, in alcune situazioni, delle vere e proprie monster VM.

Vediamo quindi di seguito quali sono questi nuovi limiti: continue reading…

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Con il nuovo VMware vSphere 6.0 vi sono molti cambiamenti, alcuni dei quali riguardano anche il vCenter, sia nelle funzionalità, ma anche nella sua architettura. E sia per la versione installabile Windows che per la versione distribuita sotto forma di virtual appliance (vCSA).

Per questo motivo alcuni aspetti relativi al design ed al deployment di questa componente sono cambiati rispetto alla versione precedente (vedere Progettare un VMware vCenter 5.5). Altre considerazione sono rimaste invariate, ad esempio se utilizzare un’infrastruttura fisica o virtuale per il vCenter, se utilizzare un database interno od esterno, o su come migliorare il livello di disponibilità del vCenter (in realtà qua c’è una novità legata al nuovo FT-SMP).

Notare che VMware ha anche da poco rilasciato un documento specifico sull’argomento: VMware vCenter Server 6.0 Deployment Guide.

Riguardo le scelte tra vCenter Server installabile o quella appliance ora la vCSA è competamente comparabile con la versione Windows ed è stata persino migliorata nell’installazione e nella gestione degli aggiornamenti.

Quello che cambia radicamente è la struttura del nuovo vCenter, dove i vari componenti sono stati semplificati, sia nell’installazione, ma anche nell’organizzazione, visto che ora vi sono due ruoli ben distinti. continue reading…

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PernixData FVP is a Flash Hypervisor software that aggregates server flash across a virtualized data center, creating a scale-out data tier for accelerating reads and writes to primary storage in a simple and powerful way. Was one of first (probably the first) to implement a fault-tolerant write back acceleration.

Stating from version 2.0 they add both memory support (instead or with flash) and NFS support (previously they where only block level).

Now the latest version of PernixData FVP software (version 2.5) will add following new features:

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Una delle novità del nuovo VMware vSphere 6.0 più “spoilerate” in assoluto (forse dopo solo i nuovi Virtual Volume) è stata quella relativa al nuovo vMotion in grado di superare i limiti imposti dal vCenter. Ora può funzionare anche tra diversi vCenter Server, diversi Datacenter e diversi virtual switch… ma persino tra diverse aree geografiche.

Oggettivamente vMotion è stata la prima grande novità introdotta VMware e, secondo me, quella che veramente ha permesso di implementare soluzioni di virtualizzazione di classe enterprise: poter spostare le VM tra diversi host senza fermarle permette di implementare poi soluzioni quali il bilanciamento dei carichi di lavoro, o anche le attività di manutenzione pianificate.

Come il primo vMotion è stato abilitante per la virtualizzazione, questo nuovo vMotion potrà essere veramente abilitante per il cloud, in particolare per implementare soluzioni di migrazione tra cloud, bilanciamento tra cloud e ovviamente soluzioni di cloud ibrido.

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